Demenza, identificate le strutture cerebrali danneggiate dall’ipertensione

Roma, 4 aprile 2023 (Agonb) – Anche la pressione alta può danneggiare il cervello. Uno studio internazionale che ha visto la partecipazione dell’Università di Edimburgo, dell’Università di Cracovia e del Dipartimento di Angiocardioneurologia e Medicina Traslazionale dell’Irccs Neuromed di Pozzilli (Isernia),  pubblicato sull’European Heart Journal, dimostra come specifiche regioni del cervello vengano danneggiate dall’ipertensione fino a causare declino cognitivo, contribuendo così allo sviluppo della demenza. Per arrivare a questa conclusione, i ricercatori hanno analizzato la risonanza magnetica cerebrale di circa 33mila persone inserite nell’UK Biobank, alle quali è stato affiancato un gruppo di individui, ipertesi e non, reclutati nel Neuromed di Pozzilli. Tutti sono stati sottoposti alla misurazione della pressione arteriosa e a test cognitivi. “Il nostro – spiega l’ingegner Lorenzo Carnevale, ricercatore del Dipartimento di Angiocardioneurologia e medicina traslazionale presso l’IRCCS Neuromed e uno dei principali autori dello studio – è stato un approccio che potremmo definire triangolare. I vertici del triangolo sono costituiti da pressione arteriosa, analisi avanzate delle immagini delle risonanze e test cognitivi. In questo modo abbiamo potuto stabilire correlazioni che mettono in evidenza come, in presenza di ipertensione, alcune caratteristiche alterazioni cerebrali, misurabili nelle risonanze, possono spiegare la comparsa di decadimento cognitivo nei pazienti. Non è un semplice lavoro di associazione, ma utilizza una tecnica denominata Randomizzazione Mendeliana che sfrutta le informazioni genetiche dei soggetti inclusi nello studio per identificare un nesso causale tra la pressione arteriosa, il danno cerebrale e le funzioni cognitive. E bisogna sottolineare come i dati ottenuti dalla UK Biobank abbiano trovato riscontro nella popolazione reclutata presso il nostro ospedale in Molise”. (Agonb) Des 10:00