L’incidenza del cancro cervicale rimane elevato in molti paesi, necessarie nuove politiche per raggiungere l’obiettivo OMS di eliminazione entro il 2030

Roma, 27 dicembre 2022 (Agonb) – I tassi di incidenza del cancro del collo dell’utero nella maggior parte dei paesi rimangono molto più alti della soglia fissata dall’OMS di 4 donne su 100.000 per considerare eliminato questo problema di salute pubblica. Secondo uno studio osservazionale pubblicato sulla rivista The Lancet Global Health, ci sono stati oltre 600.000 nuovi casi di cancro cervicale e oltre 340.000 decessi in tutto il mondo nel 2020 e destano particolare preoccupazione i tassi costantemente elevati nei paesi a basso e medio reddito.

Lo studio, guidato dall’International Agency for Research on Cancer WHO (Lione, Francia), ha utilizzato il database GLOBOCAN 2020 della IARC per stimare il peso dell’incidenza del cancro cervicale e dei tassi di mortalità in 185 paesi: in 172 di questi, i tassi superano ancora la soglia di quattro casi per 100.000 donne. Gli obiettivi per raggiungere la soglia di eliminazione dell’OMS entro il 2030 non saranno raggiunti a meno che i paesi non aumentino i programmi di screening, migliorino la copertura della vaccinazione contro l’HPV e migliorino l’accesso a cure a prezzi accessibili.

Esaminando i dati di tendenza dal 1988 al 2017, gli autori hanno osservato un importante calo dei casi in alcuni paesi dell’America Latina, tra cui Brasile, Colombia e Costa Rica. Un modello simile è stato osservato in Asia in India, Tailandia e Corea del Sud, così come nell’Europa orientale in Polonia, Slovenia e Cechia. Tuttavia, nell’ultimo decennio si sono registrati aumenti di casi nell’Europa orientale, in Lettonia, Lituania e Bulgaria e nell’Africa orientale, nonché nei Paesi Bassi e in Italia. Le ragioni dei recenti aumenti potrebbero includere una maggiore prevalenza di HPV tra le giovani generazioni di donne e la mancanza di programmi di screening efficaci. (Agonb) Cdm 10:00.