Adozione nuovo nomenclatore Tariffario, no di Anisap e Federbiologi Sicilia: “Noi non coinvolti, a rischio migliaia di posti di lavoro”. Diffidato il Ministero della Salute

Quel nuovo tariffario, così, non s’ha da adottare. Lo chiedono, con un atto stragiudiziale inviato al ministro della Salute Roberto Speranza, al direttore generale Programmazione Sanitaria di quello Stesso Ministero, Andrea Urbani; all’assessore alla Salute della Regione Sicilia, Ruggero Razza ed al direttore generale di quell’Assessorato Francesco Bevere, Anisap Sicilia e Federbiologi SnabilSicilia, rispettivamente, associazione di categoria del comparto dei laboratori di analisi cliniche e dei centri poliambulatoriali privati accreditati e sindacato nazionale dei biologi liberi professionisti della Sicilia.

NUOVO NOMENCLATORE NEL MIRINO
Nel mirino finisce il nuovo Nomenclatore Tariffario di accompagnamento ai nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), ovvero delle prestazioni sanitarie fornite dal Sistema Sanitario Nazionale, approvato dal Ministero della Salute e di prossima pubblicazione. Ebbene, contestano associazione di categoria e sindacato dei biologi: dopo le consistenti riduzioni di importo negli anni passati, il nuovo tariffario imporrebbe “un taglio ulteriore delle tariffe” degli esami a bassa complessità e ad alta frequenza nel segmento della Patologia Clinica che “si aggira, nella media ponderata, intorno al 35% e, addirittura, per alcune voci, ben oltre l’80%”. Ora, lamentano Anisap e Federbiologi Snabil Sicilia: “se il Ministero dovesse andare in tale direzione, le conseguenze di tale manovra investiranno tanto il settore pubblico, che si vedrà costretto ad operare i più svariati tagli sulle attività prestazionali diverse dal laboratorio (settore maggiormente colpito dal nuovo tariffario) per contenere l’inevitabile deficit di bilancio, quanto il settore privato, per il quale la situazione è ancora più drammatica: tagli di personale, e dunque emergenza occupazionale, ridimensionamento delle strutture, fino alla possibile conseguenza di scegliere di operare in privato, con consequenziale ripercussione sulla tutela della salute dei cittadini”.

POSTI DI LAVORO A RISCHIO
Una situazione che, come spiegano Antonino Castagna (in rappresentanza di Anisap) e Pietro Miraglia (in rappresentanza di Federbiologi), rischia di ridurre sul lastrico decine e decine di laboratori e di centri poliambulatoriali accreditati mettendo in pericolo “il posto di lavoro di biologi, medici, tecnici di laboratorio, infermieri e personale amministrativo, senza, di contro, garantire il diritto alla Salute dei cittadini che finirebbe, anch’esso per essere compromesso”. Anisap e Federbiologi, inoltre, lamentano il loro mancato coinvolgimento, insieme a quello degli Ordini di categoria, nel procedimento di determinazione del nuovo tariffario. “Non c’è dubbio – si legge, infatti, nell’atto di diffida – che il Ministero competente, prima di procedere alla determinazione del nuovo tariffario, debba sentire le associazioni che rappresentano le categorie alle quali il provvedimento finale è destinato, al fine di consentire una diretta partecipazione al procedimento amministrativo, massima espressione dei principi di buon andamento, efficienza ed imparzialità della Pubblica Amministrazione”.

MINISTERO DELLA SALUTE DIFFIDATO
Da qui la diffida al Ministero “dal procedere alla pubblicazione del nuovo nomenclatore”. Anisap e Federbiologi spronano, altresì, l’Assessorato regionale alla Salute chiedendogli di “rappresentare e far valere”, presso il Ministero, “le peculiarità della Sicilia nel settore e le esigenze degli operatori e degli assistiti nel sistema sanitario regionale dell’isola”.

Leggi l’atto di diffida stragiudiziale