Tumore al colon, un nanosistema per terapie più mirate e più selettive

Roma, 10 agosto 2021 (Agonb) – Tumori più facilmente individuabili e terapie individuate con maggiore precisione: è quanto rende possibile una tecnologia sviluppata da ricercatori degli Istituti del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli per le Scienze applicate e i sistemi intelligenti (Isasi), di Biochimica e biologia cellulare (Ibbc) e di Genetica e biofisica “Adriano Buzzati-Traverso” (Igb).

Descritto su Small, realizzato con il sostegno della Fondazione AIRC e della Regione Campania, il lavoro propone un nanosistema in grado di trasportare e rilasciare gradualmente un farmaco, il galunisertib, nelle cellule tumorali del colon retto e di misurarne la concentrazione per una corretta individuazione della terapia.

“La tecnologia che abbiamo sviluppato ha un cuore di silice porosa biocompatibile, ricavata da microalghe, con pori di dimensioni nanometriche in grado di contenere piccole molecole, come gli agenti terapeutici, e trasportarle all’interno della cellula – afferma Ilaria Rea, ricercatrice del Cnr-Isasi -. Grazie a un rivestimento gelatinoso, il nanosistema è in grado di trattenere il farmaco. Una volta raggiunta la zona del tumore dove il pH è più acido, il rivestimento si dissolve, consentendo il rilascio graduale del farmaco all’interno della cellula tumorale”.

Il nanosistema utilizza inoltre nanoparticelle d’oro che, amplificando la radiazione laser, consentono di aumentare il contrasto dell’immagine in fase diagnostica, individuare più facilmente il tumore e aumentare il segnale di diffusione Raman del farmaco (l’analisi della luce diffusa a diverse frequenze della radiazione che incide su una molecola da analizzare). Il segnale è però debole: combinandolo con l’impiego di nanoparticelle metalliche (spettroscopia SERS) è possibile identificare una vasta gamma di molecole chimiche e biomarcatori.

“È stato così possibile misurare e studiare in tempo reale il rilascio del farmaco in cellule tumorali vive con una risoluzione fino all’attogrammo, permettendo la somministrazione di una minor dose e più mirata”, sostiene Anna Chiara De Luca, ricercatrice del Cnr-Ibbc. (Agonb) Cdm 11:00.