Recenti novità e curiosità sulla Sicurezza Alimentare

Settembre-­Ottobre 2014

 

Gli europei e la percezione della Sicurezza Alimentare

I consumatori possono essere un tassello fondamentale nella ripresa del mercato agro-­alimentare e della politica igienico-­sanitaria in quanto, specialmente se consapevoli, possono contribuire al potenziamento del fattore salute premiando con i loro acquisti le imprese che producono prodotti alimentari con un forte valore aggiunto (sostenibili, solidali, salubri e che generano innovazione).

Per generare questo ciclo virtuoso bisogna conoscere le esigenze e soprattutto la percezione che hanno i consumatori nei confronti degli alimenti. L’UE (in collaborazione con l’EFSA, la DG Sanco e alcune associazioni di consumatori), già da tempo (2005-­2012), ha avviato uno studio sui comportamenti dei consumatori e da poco sono emersi i primi risultati per quanto concerne la sicurezza degli alimenti. I primi risultati di questa indagine possono essere riassunti come segue:

A) la maggior parte degli europei ritengono che ad influenzare negativamente la salute umana sia soprattutto l’inquinamento ambientale e temono molto gli incidenti sul lavoro e quelli stradali. Questo modo di pensare è molto presente soprattutto nel nord Europa e nel Regno Unito infatti in questi Paesi solo il 6% sono impensieriti per gli aspetti sanitari degli alimenti. Questa percentuale cresce di parecchio nei Paesi dell’Est Europa (48%) mentre gli stati del centro Europa risultano mediamente preoccupati dalla salubrità dei prodotti alimentari (Francia 38% e Italia 40%). La media europea è di circa il 25% e in generale le donne risultano essere le più sensibili alla sicurezza alimentare;

B) la maggior parte degli europei ritiene che le fonti più attendibili in merito alle informazioni sugli alimenti siano le associazioni dei consumatori, gli specialisti del settore e gli organi di ricerca universitaria seguiti dalle autorità pubbliche (organi di controllo), dai mass media (carta stampata, emittenti televisive e radio) e per ultimi gli OSA (Operatori del Settore Alimentare);

C) per quanto concerne le modalità di acquisto dei generi alimentari emerge che pochissimi europei (circa il 15%) compera on-­line in quanto moltissimi hanno bisogno di creare una relazione fiduciaria con chi vende;

D) quasi la metà degli intervistati (47%) manifesta serie convinzioni in merito al fatto che la qualità igienico-­sanitaria degli alimenti possa essere influenzata negativamente dagli interessi economici delle imprese;

E) il “Made in Italy – Italian Food” è ancora considerato un valore aggiunto e sicuramente nettamente superiore ai prodotti di origine asiatica;

F) gli abitanti dei Paesi dell’Est, dell’Italia e della Spagna risultano essere molto preoccupati in merito alle problematiche legate ai M.O.C.A. e quindi al Packaging in quanto temono la migrazione di sostanze chimiche.

 

Da questi dati emerge che solo in alcuni Paesi europei si considerano gli alimenti come fonte di pericoli e di malattie (punto A) e che le donne sono le più attente a queste problematica. Quindi in molti Paesi vi è una scarsa informazione e sensibilizzazione accompagnata da una marcata sicurezza verso il lavoro degli organi di controllo.

Emerge che gli addetti ai lavori (gli OSA) sono poco credibili (punto B) mentre in cima all’attendibilità delle informazioni date vi sono le associazioni dei consumatori e gli specialisti-­ricercatori operanti nel settore della nutrizione e della sicurezza alimentare. Di conseguenza appare evidente che l’intervento televisivo e l’articolo sui quotidiani e sulle riviste rilasciato da cuochi (anche se famosi) e dai “tuttologi” del momento (spesso ospiti di parecchi programmi televisivi) diventa quasi effimero! Di conseguenza noi Biologi, professionisti del settore, dovremo cominciare a muoverci con minore “timidezza” verso queste fonti di informazione nazionali e locali.

Dai dati dell’indagine emerge che una fetta consistente della popolazione europea teme gli interessi speculativi (punto D) delle imprese alimentari e che il “Made in Italy” ancora resiste (punto E).

Molto interessante è quanto emerge dal punto F e cioè la consapevolezza della pericolosità che può derivare dai materiali e oggetti che vengono a contatto con gli alimenti (imballaggi, utensili e attrezzature).

Insomma cari colleghi pare quasi che questo studio dell’UE sia stato fatto per far capire a noi Biologi quanto c’è da fare, quanto lavoro ci aspetta (ovviamente se sappiamo reperirlo) e quanto siamo utili alla società!

 

La “classifica” che ognuno non vorrebbe leggere…

Grazie ad una indagine effettuata dalla compagnia Food Sentry, basata su determinazioni analitiche e dati governati, è emerso che i 10 Paesi importanti esportatori di alimenti nei quali si è avuto il più alto numero di infrazioni in merito alle norme igienico-­sanitarie dei prodotti alimentari sono:

1° classificato => India

2° => Cina

3° => Messico

4° => Francia

5° => Stati Uniti

6° => Vietnam

7° => Brasile

8° => Repubblica Domenicana

9° => Turchia

10° => Spagna

Le principali infrazioni sono state l’illecita presenza di pesticidi, presenza di microrganismi, di micotossine, di additivi, di antibiotici e di metalli dannosi per la salute.

L’aspetto più inquietante di questa indagine è che secondo Food Sentry la maggior parte dei prodotti alimentari importati dai vari Paesi non subiscono controlli…

 

Nuovi DVR dall’EFSA

Di recente l’EFSA ha pubblicato (13.10.2014) i propri pareri scientifici sui Valori di riferimento per la Dieta (DVR) relativi agli elementi Zinco, Cromo e Selenio. Di seguito si riporta il link per permettere ai nutrizionisti e agli interessati di documentarsi in merito (si informa che il testo è in lingua inglese).

http://www.efsa.europa.eu/it/press/news/141013.htm

 

Quant’è “buono” l’alluminio…

Un’indagine dell’Istituto Tedesco per la Valutazione del Rischio (BfR) ha fatto il punto sulla questione dell’Alluminio e alimenti. Si ricorda che questo metallo in forti dosi può essere pericoloso per il sistema riproduttivo, nervoso e osseo. Si può, entro certi limiti, accumulare nei reni. Alcuni studi, successivamente smentiti da altri, rilevano una sorta di correlazione tra l’Alzheimer e l’alluminio. L’alluminio, molto abbondante nell’ambiente, viene assunto soprattutto attraverso l’acqua potabile (in quanto alcuni sali di questo elemento vengono adoperati in alcune fasi della potabilizzazione) e gli alimenti: principalmente cereali e derivati (quali il pane, i prodotti da forno), l’orto-­‐frutta (spinaci, lattuga, funghi, ecc.), alcune tisane (tè), il cacao, ecc. L’alluminio è presente in molti prodotti alimentari contenenti alcuni additivi in quanto questo metallo è utilizzato come antiagglomerante di alcuni coloranti per alimenti. Fortunatamente questo problema verrà ridotto grazie al Regolamento UE 380/2012 che ne limita l’uso e renderà obbligatorio l’indicazione in etichetta il contenuto il alluminio presente nei coloranti (pigmenti) adoperati.

Il consumo non pericoloso di Alluminio, secondo l’EFSA, è di circa 1 mg/Kg di peso corporeo/settimana.

Molti consumatori evitano l’acquisto di alimenti contenuti in contenitori di alluminio e la tipica carta, sempre a base di questo elemento, di colore argenteo in quanto temono cessioni e migrazioni al cibo. In realtà questo problema è abbastanza raro perché i barattoli, vaschette, tappi e coperchi di alluminio sono internamente sempre rivestiti da una pellicola/sostanza che evita gli alimenti salati e/o acidi possano rendere solubile l’alluminio dei contenitori. Lo stesso discorso non vale per la carta in alluminio dove ritorna utile evitare di utilizzarla per conservare gli alimenti a temperatura ambiente.

 

Grande Lidl!

Con l’obiettivo di ridurre la tentazione all’acquisto di merendine, snack e caramelle confezionate la Lidl in Svizzera ha creato nei propri punti vendita una sorta di “corsia virtuosa” per coloro che mentre aspettano con il carrello della spesa il loro turno alla cassa non vogliono essere tentati all’acquisto d’impulso di prodotti ricchi di sale e di zuccheri. In queste corsie alternative vi sono esposti per lo più prodotti non alimentari che sicuramente non creeranno l’interesse dei bambini che accompagnano i loro genitori durante la spesa e che spesso li stressano perché desiderano e vogliono i colorati e attraenti snack esposti.

 

Promozione dei prodotti agricoli

Il Consiglio UE in data 12.10.2014 ha approvato il Regolamento UE inerente le azioni di informazione e di promozione dei prodotti agricoli. Questo provvedimento ha l’obiettivo di incrementare il grado di conoscenza dei consumatori nei confronti dei prodotti agricoli e dei metodi di produzione e quindi aumentare il consumo consapevole dei prodotti di qualità.

 

 

 

Dr. Luciano O. Atzori

Consigliere Segretario dell’Ordine Nazionale dei Biologi

Coordinatore della Commissione permanente di Studio dell’ONB “Igiene, Sicurezza e Qualità”

Delegato nazionale per l’Igiene, la Sicurezza e la Qualità

Coordinatore del Comitato EXPO2015

Esperto in Sicurezza degli Alimenti e in Tutela della Salute

 

Le NEWS sull’Igiene, sulla Sicurezza e sulla Qualità rappresentano una forma gratuita di informazione/formazione di natura tecnico-­scientifica, legislativo-­giuridica, burocratica e di etica professionale utile ai Biologi che operano, o intendono operare, nel settore della Sicurezza Alimentare, della Sicurezza sul Lavoro e dei sistemi di Qualità o che semplicemente vogliono essere informati sugli aspetti inerenti gli alimenti.

 

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