Cancro seno, scoperto come stanare il profilo epigenetico

Roma, 18 novembre 2025 (Agenbio) – Un gruppo di ricerca dell’Istituto Europeo di Oncologia ha scoperto come individuare il profilo epigenetico del cancro al seno: la “seconda identità genetica” di ogni tumore, che può essere bersaglio di farmaci mirati, rendendo curabili anche i tumori oggi orfani di terapia. «Il risultato è stato ottenuto grazie alla collaborazione fra noi ricercatori di base, i clinici e la biobanca IEO – spiega Giulia Robusti, giovane ricercatrice che ha firmato il lavoro -, lavorando su 200 campioni clinici di tumori della mammella. Prima abbiamo individuato una firma epigenetica, cioè un insieme di marcatori, che caratterizza i tumori triplo negativo, una forma di tumore mammario che purtroppo manca di terapie specifiche. Abbiamo successivamente scoperto che l’aumento di uno specifico marcatore epigenetico è legato a una peggiore risposta alla chemioterapia. Questo aumento è dovuto all’azione di un enzima conosciuto e abbiamo trovato un farmaco epigenetico, già in uso, capace di inibirlo. Nei test in vitro le cellule esposte al farmaco crescono meno e diventano sensibili alla chemioterapia. Questi risultati sono stati confermati in vivo». Il 15-20 per cento di tutti i tumori del seno appartengono al tipo molecolare triplo negativo, che rappresenta la sfida più impegnativa perché è una malattia eterogenea, di cui non si conoscono target molecolari specifici e di conseguenza non si dispone di farmaci di nuova generazione. «Abbiamo capito che, per trovare nuovi target, – aggiunge Roberta Noberini, prima co-autrice dello studio – era necessario utilizzare un approccio diverso da quello mutazionale, che studia le alterazioni permanenti nel DNA. Abbiamo pensato che il tumore è invece plastico e ha un gran capacità di adattamento, per cui abbiamo cercato una tecnologia capace di evidenziare il profilo epigenetico che sa cogliere questa plasticità. Sappiamo infatti che l’epigenetica ha un ruolo importante nella progressione tumorale e la formazione di metastasi. Una volta generato l’identikit epigenetico, lo abbiamo integrato con altre profilazioni molecolari per identificare il meccanismo attraverso cui agisce». I risultati dello studio sono stati pubblicati su Nature Communications. (Agenbio) Etr 13:00