Roma, 11 dicembre 2025 (Agenbio) – Secondo un team di ricercatori dell’università di Vienna, del National Institute of Technology (Wakayama) College e dell’Università di Shimane, il calamaro vampiro, chiamato così per i suoi grandi occhi che possono apparire rossi e la membrana nera simile a un mantello, avrebbe conservato parti di un’antica organizzazione cromosomica simile a quella dei calamari. Gli studiosi sono riusciti a decodificare il suo genoma, che conta oltre 11 miliardi di paia di basi, e scoprendo che calamari, polpi e seppie moderni si sono divisi più di 300 milioni di anni fa in due linee principali: i Decapodiformes a dieci braccia (calamari e seppie) e gli Octopodiformes a otto braccia (polpi e il calamaro vampiro). Dalle analisi effettuate, è emerso che nel calamaro vampiro sono ancora presenti alcuni tratti genetici dei decapodiformi, mentre l’organizzazione cromosomica dei polpi, che all’inizio della loro storia evolutiva era simile a quella dei calamari, è mutata attraverso un processo genetico irreversibile chiamato fusion-with-mixing (Fwm), che potrebbe aver contribuito a determinare gli adattamenti specializzati di cui sono provvisti gli esemplari moderni. Lo studio è stato pubblicato su iScience. (Agenbio) Etr 9:00




