Roma, 28 luglio 2025 (Agenbio) – Il Parco archeologico del Colosseo inaugura un nuovo settore espositivo all’interno degli ipogei, gli ambienti sotterranei dell’Anfiteatro Flavio. Un lavoro frutto di una sinergia con il dipartimento di Scienze dell’Antichità, Biologia ambientale e Biotecnologie “Charles Darwin” dell’Università La Sapienza, reso possibile anche dalla collaborazione con l’Istituto Centrale per il Restauro. Si tratta dell’ultima tappa di un percorso iniziato nel 2021, che si completa con un allestimento dedicato alla vita quotidiana e agli ingranaggi nascosti dello spettacolo romano. “L’importanza del rinnovo degli allestimenti e del loro aggiornamento in continuità con le ricerche e gli studi specialistici costituisce una missione prioritaria per ogni istituzione museale – ha detto Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico del Colosseo -. Tutela, ricerca e valorizzazione sono i tre pilastri di ogni museo che non voglia mai smettere di ripensarsi”. L’allestimento si distingue per l’attenzione al dettaglio e al contesto: i reperti raccontano il vissuto, le abitudini, i gesti e i pensieri delle persone che animavano il monumento più celebre di Roma. Spilloni per capelli, pettini, aghi da cucito, dadi, pedine da gioco, monete di piccolo taglio e persino tavolette plumbee per lanci di maledizioni (le defixiones) disegnano un mosaico vivido di usi privati e collettivi. Il percorso espositivo si sofferma sul Colosseo come macchina dello spettacolo e strumento di propaganda imperiale. Gli scavi hanno restituito resti di cibo – ostriche, orate, frutta esotica – e una moneta di oricalco emessa da Marco Aurelio per celebrare i suoi dieci anni di regno: doni materiali e simbolici offerti all’Urbe dal potere imperiale, secondo il celebre principio del panem et circenses evocato da Giovenale. Il visitatore viene accompagnato nel cuore del funzionamento tecnico dell’anfiteatro: legni perfettamente conservati, sistemi di sollevamento per animali e gladiatori, resti ossei ricomposti e visualizzati grazie a supporti didattici e una grafica accattivante che rende intellegibili graffiti e disegni. Tutti i reperti documentano le ultime fasi di vita del Colosseo (V-VI secolo d.C.), che corrispondono a una progressiva diminuzione delle attività di manutenzione. (Agenbio) Mmo 12.00