Uccelli alpini, livelli scarsi di incroci mettono a rischio la sopravvivenza

Roma, 26 febbraio 2024 (Agenbio) – La sopravvivenza degli uccelli specialisti delle alte quote, minacciata dai cambiamenti climatici e ambientali, è messa ulteriormente a rischio dagli scarsi livelli di incrocio, che possono portare all’espressione di mutazioni recessive deleterie e diminuire il loro successo riproduttivo.

L’allarme arriva da una ricerca realizzata in collaborazione tra Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, Università Statale di Milano, Università di Oulu, Museo delle Scienze di Trento ed Eurac Research.

I risultati, pubblicati sul Journal of Biogeography, rivelano uno scenario preoccupante per una specie particolarmente rappresentativa delle aree aperte d’alta quota, il fringuello alpino.

Dalle analisi genetiche, compiute su decine di esemplari provenienti da varie aree riproduttive in Trentino-Alto Adige e Lombardia, emerge che lo scambio di individui tra aree riproduttive, cioè la dispersione, risente della distanza tra di esse, con una forte diminuzione già a partire da 20-30 chilometri. In questo settore delle Alpi, molti individui rimangono a riprodursi proprio nell’area dove sono nati: hanno quindi una scarsa propensione a disperdere, cosa che limita il flusso genico e la connettività di popolazione.

Inoltre, sono stati osservati alti livelli di inincrocio: il 20 per cento degli individui campionati è nato da genitori imparentati tra loro almeno a livello di cugini di primo grado, se non addirittura più strettamente. Questo indica che nella popolazione la dispersione è già insufficiente a garantire opportunità di accoppiamento con individui non imparentati. (Agenbio) Etr 09:00.