La “somiglianza semantica” porta a nuovi farmaci candidati per il morbo di Parkinson

Roma, 3 marzo 2023 (Agonb) – Le parole usate dai ricercatori per descrivere i loro risultati possono essere sfruttate per scoprire, tra farmaci già disponibili, potenziali nuovi trattamenti per il morbo di Parkinson: l’originale ipotesi arriva da uno studio dell’Università di Toronto pubblicato sulla rivista PLOS Biology e si basa sull’utilizzo dell’Intelligenza artificiale, impiegata per identificare un farmaco anticolesterolo già approvato che ha la capacità di promuovere lo smaltimento dei mitocondri, componenti della cellula che producono energia e che sono danneggiati dalla malattia.

Gli autori si sono chiesti se la letteratura scientifica che descrive i composti studiati atti a migliorare il processo mitofagico potesse portarli ad altri composti, non precedentemente collegati al potenziamento della mitofagia ma descritti con termini che compaiono anche negli articoli che discutono dei potenziatori già noti. Identificare tale “somiglianza semantica” è una delle competenze principali di IBM Watson for Drug Discovery, un programma di intelligenza artificiale eseguito su un supercomputer che analizza la letteratura pubblicata per modelli di parole chiave, frasi e giustapposizioni.

Su oltre 3mila composti candidati, i primi 79 sono stati sottoposti a screening in coltura cellulare contro un veleno mitocondriale e i tre migliori candidati sono stati poi testati su diversi altri test mitofagici, che hanno identificato il probucolo, un farmaco che abbassa il colesterolo, come il composto con la migliore combinazione di efficacia e sicurezza. (Agonb) Cdm 10:00.