Cnr, così spike della variante Omicron interagisce con gli anticorpi umani

Una ricerca svolta in collaborazione tra l’Istituto di scienze dell’alimentazione (Isa) del Consiglio nazionale delle ricerche di Avellino e il Dipartimento di chimica e biologia “A. Zambelli” dell’Università di Salerno, nata da spunti di riflessione emersi a seguito di incontri con il Joint Research Centre della Commissione Europea, ha approfondito lo studio della proteina spike della variante Omicron del SARS-CoV-2, con l’obiettivo di indagare due aspetti: da un lato comprendere come questa interagisce con il recettore ACE2 – cioè la via di ingresso nelle nostre cellule – dall’altro verificare se gli anticorpi sviluppati dall’organismo umano contro la proteina spike delle precedenti varianti riescono in qualche modo a “riconoscerla”.

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