Salute: orticoltura contro disturbi alimentari e da stress

Roma, 29 giugno 2022 (Agonb) – I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, in particolare l’anoressia, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata (il binge eating), sono un problema di sanità pubblica di crescente importanza per la loro diffusione, l’esordio sempre più precoce tra i giovani e l’eziologia multifattoriale complessa. È importante identificarli e intervenire tempestivamente perché, se non trattati adeguatamente, aumentano il rischio di danni permanenti a carico di tutti gli organi e apparati dell’organismo che, nei casi più gravi, possono portare alla morte.

È importante richiamare l’attenzione sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione nel corso della pandemia da COVID-19 per quattro motivi principali:

  • il rischio di ricaduta o peggioramento della patologia
  • l’aumento del rischio di infezione da COVID-19 tra chi soffre di disturbi dell’alimentazione
  • la possibile comparsa di un disturbo dell’alimentazione ex novo o comportamenti di addiction
  • l’inadeguatezza dell’offerta di trattamenti psicologici e psichiatrici nel corso dell’emergenza COVID-19.

In generale, le imposizioni suscitano in queste persone disagio e rabbia e incrementano il desiderio di non rispettare le regole.

  • La paura di un contagio si associa spesso alla sensazione di non avere il controllo della situazione che, per le persone con un disturbo dell’alimentazione, conduce a un ulteriore aumento delle restrizioni alimentari (o di altri comportamenti estremi di controllo del peso) o, all’opposto a un aumento degli episodi di alimentazione incontrollata.
  • L’isolamento prolungato ha limitato la possibilità di praticare attività fisica e aumentato il timore di prendere peso, portando a ulteriori restrizioni dietetiche.
  • Le abbondanti scorte alimentari presenti in casa facilitano le abbuffate e alimentano una serie di meccanismi per il controllo del peso (uso di diuretici e lassativi, vomito indotto).
  • La forzata e prolungata convivenza con i familiari può generare o accentuare le difficoltà interpersonali, che possono contribuire al mantenimento della psicopatologia del disturbo dell’alimentazione.
  • L’isolamento sociale. Lo stress innescato dalla pandemia può accentuare la severità di comorbilità psichiatriche.
  • Le persone sottopeso che soffrono di un disturbo dell’alimentazione sono esposte a maggior rischio di complicanze mediche, a un maggior rischio di infezione, a un maggior rischio di avere un decorso grave.
  • Chi soffre di disturbi dell’alimentazione è a rischio di squilibri metabolici ed elettrolitici, che possono aumentare il rischio di insufficienza respiratoria e di arresto cardiaco.

Una forte pressione emotiva può rendere fragili e portare a perdere il controllo degli impulsi: la ricerca di un appagamento nel corso di uno stress da isolamento prolungato può avvenire non solo attraverso il fumo, l’alcol, gli psicofarmaci, le droghe, ma anche attraverso il cibo. Quindi, gli stessi meccanismi che possono favorire l’abuso di alcol e di sostanze (legali e illegali) possono essere chiamati in causa per i disturbi dell’alimentazione.

Nel corso della pandemia alcuni gruppi e servizi hanno attivato trattamenti online, sebbene consapevoli di una serie di problematiche e limitazioni rispetto al trattamento tradizionale e della mancanza di un’adeguata formazione degli operatori per i trattamenti a distanza.

Il Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità attraverso il progetto Manual “la Mappatura territoriale dei centri dedicati alla cura dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione, in supporto alle Azioni Centrali del Ministero della Salute”, di recente attivato in collaborazione con il Ministero della Salute, esperti Regionali del settore, le società scientifiche e le associazioni di settore, proseguirà il consolidamento, l’aggiornamento, l’integrazione e la messa a regime di una mappatura

Questo progetto è finalizzato alla creazione di un modello di intervento per la prevenzione trattamento dei disturbi alimentari da stress, utilizzabile non solo nel post COVID, ma esportabile in tutte le situazioni di crisi con stress della popolazione. (Agonb) Matteo Piccirilli 9:00