Tumori: studio, la tela del ragno per combattere il cancro

Roma, 30 marzo 2022 (AgOnb) – La lotta contro il cancro è ancora una tematica chiave nel mondo della medicina. Chirurghi, oncologi e esperti di medicina moderna, stanno cercando da anni un modo per ridurre i danni di questa incredibile malattia.

Le ultime ricerche fanno appello alla natura per diagnosticare o risolvere il problema. Dopo aver addestrato le formiche a riconoscere la malattia con una precisione maggiore di quella dei cani, è la volta dei ragni. Osservando la loro tela, infatti, i ricercatori hanno fatto la scoperta di una proteina piuttosto interessante: si chiama p53.

Questa proteina, in sintesi, favorisce la risposta immunitaria dell’organismo ai trattamenti anti-cancro.  Fondamentalmente, la p53 riesce ad impedire alle cellule tumorali di crescere e dividersi. Il cosiddetto “guardiano del genoma”, può impedire alle cellule con danni al DNA di trasformarsi in cellule cancerose.

La sua importanza è confermata da un altro dato particolarmente importante: nel 60% di tutti i tumori la proteina p53 è mancante o danneggiata, incapace di proteggere l’organismo.  La sua “introduzione forzata” nell’organismo, potrebbe portare ad una potenziale cura per il cancro, e risultati mai sperimentati prima. E ora sappiamo anche dove possiamo ricavarla. Le cellule del corpo umano non producono grandi quantità di p53. I medici hanno quindi dovuto cercare un altro sistema per ricavarla, o meglio: per ricavare un suo “sosia” altrettanto funzionale.

Inaspettatamente, le spidroine , le proteine ​​che i ragni trasformano in seta, sono simili alla p53. L’unica differenza sta nella presenza nelle spidroine di una parte compatta (chiamata dominio). Questa parte, però, può essere facilmente prodotta dai macchinari per la produzione di proteine ​​cellulari.

In laboratorio gli scienziati hanno attaccato una piccola sezione della proteina della seta di ragno alla proteina p53 umana. In risposta, le cellule hanno iniziato a produrre quantità elevate di p53. Alla luce di queste informazioni, c’è la possibilità di aver trovato un fedele alleato per la cura per il cancro. I medici devono decidere come procedere nel futuro. (AgOnb) Matteo Piccirilli 10:00