L’attività fisica può migliorare gli esiti della malattia di Alzheimer riducendo l’infiammazione cerebrale

Roma, 3 dicembre 2021 (Agonb) – Le cellule della microglia, le cellule immunitarie residenti nel cervello, si attivano per eliminare detriti e invasori estranei. Ma un eccesso di attivazione può innescare infiammazione, danneggiare i neuroni e interrompere la segnalazione cerebrale. Secondo un team di ricercatori di varie università americane, tra cui la University of California, però, l’esercizio fisico sembra aiutare a ridurre l’attivazione eccessiva. Era già stato osservato negli animali, ora questo legame appare più chiaro anche negli esseri umani.

Nello studio, pubblicato su Jneurosci, è stata esaminata la relazione tra attività fisica e attivazione della microglia in 167 anziani in tutto lo spettro dell’invecchiamento cognitivo (per la maggior parte in assenza di demenza), parte del Rush Memory and Aging Project. I partecipanti hanno indossato monitor di attività 24 ore al giorno per dieci giorni di fila prima degli esami cognitivi annuali.

Misurata l’attivazione della microglia e la patologia del morbo di Alzheimer nelle analisi del tessuto cerebrale post mortem, una maggiore attività fisica è stata collegata a una minore attivazione della microglia, in particolare nel giro temporale inferiore, una regione del cervello colpita più duramente dall’Alzheimer. L’attività fisica, inoltre, ha avuto un effetto più pronunciato sull’infiammazione nelle persone con patologia più grave. (Agonb) Cdm 10:00.