Così la Terra è in zona rossa

Nessuno degli obiettivi fissati nel 2011 per contrastare la perdita di biodiversità è stato raggiunto. Anzi, ora è il 40% dell’ambiente marino a mostrare “gravi alterazioni”

Mari, foreste, animali: la perdita di biodiversità non rallenta. Le attività umane continuano a “modificare significativamente”, come sottolinea il rapporto Onu del 2019, la maggior parte degli ecosistemi terrestri e marini, con il 40% dell’ambiente marino globale che mostra “gravi alterazioni”. E nessuno dei sei obiettivi che l’Unione Europea ha fissato nel 2011 per contrastare la perdita di biodiversità, obiettivi che si sarebbero dovuti raggiungere entro il 2020, è stato neanche lontanamente sfiorato.

L’articolo completo su Repubblica.it