Identificate le cellule immunitarie capaci di predire il rischio del rigetto dopo un trapianto d’organo

Roma, 8 agosto 2020 (Agonb) – I ricercatori dell’Ohio State University College of Medicine hanno identificato le cellule immunitarie in grado di prevedere nel paziente trapiantato il rischio di sviluppare anticorpi che possono causare il rigetto dell’organo ricevuto. In particolare, il team guidato da Ginny Bumgardner, chirurgo specializzato in trapianti presso l’Ohio State University Wexner Medical Center, ha individuato un sottoinsieme dei linfociti T CD8+ capace di ridurre la produzione degli anticorpi specifici del donatore (DSA) nei pazienti sottoposti a trapianto.

Lo studio, pubblicato sulla rivista “Transplantation”, ha seguito per un anno 95 pazienti al primo trapianto di rene e ha verificato che i pazienti risultati positivi ai DSA presentavano un livello significativamente più basso di un particolare sottoinsieme di linfociti T CD8+ rispetto ai pazienti che erano risultati DSA negativi in tutti i controlli nel primo anno dopo il trapianto. Il gruppo di ricerca ora si concentrerà nell’esplorazione del possibile utilizzo di queste cellule immunitarie per definire trattamenti efficaci prima e dopo un trapianto d’organo. (Agonb) Slo 11:30.