Granulomi di alluminio dopo la vaccinazione

Di Stefano Montanari e Antonietta Gatti

 

Nanoparticelle in un epatocita.

“È raro che la letteratura medica riporti in dettaglio casi di formazione acuta di granulomi da alluminio che possano provocare la formazione di noduli persistenti, intensamente pruriginosi, secondari alla somministrazione di vaccini contenenti alluminio. A nostra conoscenza, questo è il primo rapporto con cui si descrive lo sviluppo di un granuloma da alluminio che sia causa di un nodulo pruriginoso persistente al sito d’iniezione del vaccino DTaP-IPV. Presentiamo il caso di una bambina di 6 anni che, tre settimane dopo la somministrazione del vaccino contenente alluminio DTaP-IPV (Kinrix), ha sviluppato un nodulo sottocutaneo gravemente pruriginoso sulla parte anteriore della coscia destra al sito d’iniezione. Il nodulo fu poi asportato 14 mesi dopo la sua comparsa, dopodiché i sintomi si risolsero. L’indagine istologica dimostrò la presenza di un denso, profondo infiltrato nodulare dermico e sottocutaneo di linfociti, istiociti ed eosinofili, con formazione del centro germinale. Il citoplasma granulare bluastro e anfofilo presente nella maggior parte degli istiociti è una caratteristica dei “granulomi da alluminio”. Questa reazione avversa dovrebbe essere presa in considerazione in qualsiasi paziente che presenti risultati simili nelle settimane successive ad una vaccinazione DTaP-IPV o ad altri vaccini contenenti alluminio. Inoltre, la tendenza auto-limitante di questi noduli non dovrebbe precludere ai pazienti che ne sono affetti l’accesso a future vaccinazioni, pur se i vaccini senza alluminio dovrebbero essere scelti di preferenza quando possibile.”

Questo è, in traduzione, quanto riportato nell’abstract dell’articolo recentissimo Pediatr Dermatol. 2018 Nov 28. doi: 10.1111/pde.13732 intitolato “Aluminum granuloma in a child secondary to DTaP-IPV vaccination: A case report”, cioè “Granuloma da alluminio in una bambina secondario alla vaccinazione DTaP-IPV: un case report” di cui Haag CK, Dacey E, Hamilton N, White KP dell’Oregon Health & Science University di Portland (USA) sono autori.

Ciò che ci lascia perplessi non è tanto il contenuto, peraltro pienamente condivisibile nella descrizione del caso, quanto il fatto che gli autori dichiarino di non avere conoscenza di casi simili descritti in letteratura.

Ormai da non pochi anni noi, gli autori di queste brevi note, analizziamo i vaccini con una tecnica di microscopia elettronica da noi elaborata, messa a punto e in seguito affinata tramite un paio di ricerche europee (Nanopathology e DIPNA), e l’origine del nostro interesse in tema di vaccini risale a circa 16 anni fa quando l’Università di Mainz ci chiese d’indagare sui casi analoghi a quello descritto dagli Autori statunitensi. In quell’occasione noi analizzammo i vaccini che venivano somministrati e i campioni bioptici dei granulomi che si erano formati, il tutto dovutamente pubblicato qualche anno più tardi  [T. Hansen, L. Klimek, F. Bittinger, I. Hansen, F. Capitani, A. Weber, A. Gatti, JK Kirkpatrick, Mastzellreiches Aluminiumgranulom, Der Pathologe. 2009, 29(4):311-3].

Nanoparticelle a contato con DNA.

Ma scoperte nostre sono state “riscoperte” ad anni di distanza da centri che, probabilmente non del tutto informati, s’imbatterono in qualcosa che per noi era ormai archiviato. Tra i non pochissimi casi, quello di chi abbastanza recentemente scoprì che le nanoparticelle possono entrare nel nucleo delle cellule e, non molto dopo, di chi scoprì che le particelle interferiscono con il DNA.

Una nostra fotografia di particelle entrate nel nucleo di un epatocita si può trovare addirittura nella brochure della ricerca Nanopathology iniziata nel 2002 e una fotografia delle particelle a contatto con un DNA in via di divisione si trova dal 2009 in “Antonietta M. Gatti, Daniela Quaglino, Gian Luca Sighinolfi, A Morphological Approach to Monitor the Nanoparticle-Cell Interaction, International Journal of Imaging (ISSN 0974-0627) Volume 2  No.S09 Spring 2009 (Editorial 1) 2-21. http://ceserp.com/cp-jour/index.php?journal=iji&page=article&op=view&path%5B%5D=491-ISSN 09740627.”

Tutto questo non certo per rivendicare una pur ovvia primogenitura, cosa che non riveste per noi la minima importanza, ma solo per sottolineare quanto tempo e quante risorse si perdano alla ricerca di qualcosa che dovrebbe essere noto. E questo, ci sia concesso, per indicare come piccoli laboratori di ricerca possano esprimere risultati importanti con anni di anticipo rispetto a veri e propri colossi.

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Per approfondimenti:

Cognizione e comportamento negli ovini ripetutamente inoculati con vaccini contenenti adiuvante in alluminio o solo adiuvante in alluminio

I vaccini contenenti alluminio (Al) sono comuni nella gestione delle pecore e sono stati associati alla sindrome autoimmune / infiammatoria indotta dagli adiuvanti (sindrome ASIA). Lo scopo di questo studio era di indagare i cambiamenti cognitivi e comportamentali nelle pecore sottoposte a un protocollo di inoculazione ripetuta con prodotti contenenti Al. Ventuno agnelli sono stati assegnati a tre gruppi (n = 7 ciascuno): A (Controllo), B (solo adiuvante), C (Vaccino). Il gruppo C è stato inoculato con vaccini commerciali contenenti Al; Il gruppo B ha ricevuto la dose equivalente di solo Al (Alhydrogel®) e il gruppo A ha ricevuto PBS (placebo). Sedici inoculazioni sono state somministrate in un periodo di 349 giorni. I cambiamenti etologici sono stati studiati a fine estate (7 inoculazioni) e a metà inverno (16 inoculazioni). Gli animali nei gruppi B e C hanno mostrato cambiamenti comportamentali: le interazioni affiliative sono state significativamente ridotte e le interazioni aggressive e le stereotipie sono aumentate in modo significativo. Hanno anche mostrato un aumento significativo del comportamento eccitatorio e del mangiare compulsivo. In generale, i cambiamenti erano più pronunciati nel gruppo dei vaccinati rispetto a quelli del gruppo adiuvante. Alcuni cambiamenti erano già significativi in ​​estate, dopo solo sette inoculazioni. Questo studio è il primo a descrivere i cambiamenti comportamentali negli ovini dopo aver ricevuto iniezioni ripetute di prodotti contenenti Al, spiegando alcuni dei segni clinici osservati nella sindrome dell’ASIA ovina.

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Vaccines Induce Bizarre Anti-Social Behaviour in Sheep

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Aluminum granuloma in a child secondary to DTaP-IPV vaccination: A case report