“Fertilità sostenibile, dalla scienza alla persona”. Sintesi del secondo Congresso Nazionale della Siru a Catania

Da ieri, 15 novembre 2018, ad Aci Castello, in provincia di Catania, si sta svolgendo il secondo Congresso Nazionale della Siru, la Società italiana riproduzione umana.

Fertilità sostenibile, ambiente, medicina e società sono i temi trattati nel corso delle tre giornate congressuali, che si concluderanno domani, 17 novembre 2018, e che hanno visto la partecipazione di una platea composta da biologi, medici e infermieri.

Tra gli ospiti istituzionali della prima giornata, è intervenuto il senatore Vincenzo D’Anna, presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi, che ha spiegato come «l’interdisciplinarietà sia l’elemento chiave per trattare il delicato tema della fertilità in Italia. Biologi, genetisti, embriologi e ambientalisti hanno un ruolo fondamentale nel trattamento delle patologie legate all’infertilità. Pertanto è quanto mai necessaria e auspicabile una cooperazione tra queste figure professionali».

Ad aprire il congresso è stato Antonino Guglielmino, presidente in carica della Siru.«Alla nostra società – ha spiegato – è affidato il difficile e delicato compito di procedere alla pubblicazione di linee guida nel campo della procreazione medicalmente assistita. Al momento stiamo lavorando attivamente per la diffusione, su tutto il territorio nazionale, di tecniche di Pma che siano sostenibili». Insieme a tali direttive, nel corso dei tre giorni saranno presentate le proposte di modifica delle norme che regolano la riproduzione assistita in Italia, per costruire un quadro giuridico e legale che sia ragionevole e adeguato.

Tra i relatori era presente anche Luigi Montano, biologo e uro-andrologo dell’Asl di Salerno, esperto di problematiche di infertilità connesse alla tossicità ambientale.

«La Siru – ha concluso il presidente Vincenzo D’Anna – rientra tra le società scientifiche riconosciute dall’Ordine Nazionale dei Biologi e dal Ministero della Salute. Pertanto, farà parte degli organismi tecnici che opereranno nella nuova Fondazione dei biologi. Una Fondazione nata dalla collaborazione tra Ordine e Enpab, la cassa previdenziale, e dedicata alla ricerca nel settore biomedico».