Biologo Nutrizionista e consulenze online. Il parere del consigliere Pierluigi Pecoraro

Spesso giungono agli uffici dell’ONB delle e-mail di Colleghi che chiedono consiglio su come comportarsi davanti alle richiesta di svolgere la professione di Biologo Nutrizionista a distanza, ricorrendo a delle consulenze online.

Come prima cosa, è bene precisare che la attività Professionale del Biologo Nutrizionista, anche in questo caso, si basa prevalentemente sulla valutazione dei bisogni energetici e nutritivi, che, se riferita al singolo individuo, prevede l’applicazione di una serie di strumenti e metodiche specifici che non possono prescindere dal rilievo di alcune misure antropometriche.

Prendendo in esame uno dei quesiti che giunge più spesso, cioè la possibilità di fornire solo consigli nutrizionali finalizzati ad una corretta alimentazione, innanzitutto, atteso che bisogna necessariamente utilizzare lo strumento della inchiesta alimentare, quest’ultima, è comunque finalizzata alla valutazione dei bisogni energetici e nutritivi dell’individuo e costituisce solo uno degli elementi essenziali della stessa valutazione, rientrante tra gli strumenti professionali utilizzati dal Biologo Nutrizionista per correggere eventuali errori alimentari.

L’individuazione degli errori alimentari, successivamente alla inchiesta alimentare, deve essere accertata mediante la valutazione di adeguatezza nutrizionale in base ai fabbisogni specifici dell’individuo in esame tramite i LARN. Pertanto, la Professione di Biologo Nutrizionista non può esplicarsi attraverso “consigli generici”, soprattutto se riferiti al singolo individuo.

Cosa diversa potrebbe essere comunicare consigli nutrizionali “generici” ad un target specifico di una popolazione o gruppo? No, anche in questo caso hanno la loro specificità. Tanto è vero che  tutte le campagne di comunicazione/educazione/informazione su una corretta alimentazione, oltre ad essere effettuate con metodiche di comprovata efficacia, si devono basare sulle sorveglianze nutrizionali e sugli stili di vita dei gruppi di popolazione a cui ci si riferisce. Anche in quest’ultimo caso è necessario avere competenze specifiche e utilizzare strumenti propri dell’attività Professionale del Biologo Nutrizionista.

A mio parere dispensare “consigli generici” online, non rientra a pieno nella professione del Biologo Nutrizionista, il quale, nel singolo individuo, effettua una prestazione sanitaria molto complessa. Va infatti ricordata la natura specifica della prestazione, che è di tipo sanitario, così come definita dalla Agenzia delle Entrate, su parere del Ministero della Salute, che intende per prestazione sanitaria effettuata da un Biologo “la visita nutrizionale con rilascio della dieta personalizzata”, ammettendone la detrazione fiscale da parte del soggetto ricevente la stessa prestazione. Ovviamente per visita nutrizionale non possiamo non intendere che si tratti della valutazione dei bisogni energetici e nutritivi, che prevede, come sopra richiamato, applicazione di strumenti e metodiche specifici e propri della attività Professionale.

Sono certo che gli strumenti di comunicazione informatici (internet, whatsApp, social, posta elettronica ecc.) restano validissimi mezzi di “supporto” per migliorare la gestione delle prestazioni nel suo complesso, non potendo però essere alternativi alla visita nutrizionale.

Per approfondimenti, ricordo che questi aspetti sono trattati sia nel Vademecum che nelle Linee Guida su Competenze e Professionalità del Biologo Nutrizionista, sia in un parere deontologico-legale pubblicato su questo sito istituzionale, all’indirizzo http://www.onb.it/2017/01/02/il-parere-dellordine-dei-biologi-sulle-consulenze-nutrizionali-online/

 

 

Dott. Pierluigi Pecoraro

Consigliere dell’ONB e Delegato Nazionale Nutrizione