Premio Bio Plug in. Tra i premiati anche “Biokit”

Biokit

Barbara Di Maggio e Isabella Paciolla

 

Se versato negli scarichi o gettato nella spazzatura, l’olio esausto provoca gravi danni all’ambiente. Per evitare questo è possibile recuperarlo e utilizzarlo per realizzare sapone. Molti appassionati del riciclo e riuso stanno già utilizzando queste antiche tecniche per realizzare prodotti fai-da-te per uso casalingo, ma Barbara di Maggio e Isabella Paciolla si propongono vette più ambiziose.

Barbara è una biologa con specializzazione di Biotecnologie Industriali ed Ambientali presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” dove ha incontrato Isabella, studentessa dell’ultimo anno di Veterinaria. Le due ragazze pugliesi sono convinte che un’idea per diventare reale debba smette di esistere come proposito e diventare azione. Se l’azione che ognuno può compiere singolarmente viene sommata all’azione di un’intera comunità e a sua volta sommata all’azione di un’intera Nazione o popolo diventa strumento di cambiamento. Un cambiamento che deve partire dalla rivalutazione dello spazio che ciascun essere umano occupa nel mondo.

E’ questa spinta ecologia la leva principale dell’idea dietro Biokit. Un idea che si inserisce nel mercato terziario della ristorazione. I clienti individuati sono principalmente i proprietari di piccoli fast-food, pizzerie, paninoteche, ristoranti. Il prodotto offerto soddisfa bisogni secondari di una piccola attività commerciale offrendo a questi imprenditori la possibilità di divenire indipendenti nella gestione dei prodotti di scarto con enormi benefici non solo per l’ambiente, ma anche per il portafogli.

La saponificazione degli olii esausti è un processo biochimico semplice e noto a molti. L’idea vuole rendere questo processo uno strumento di gestione del ciclo di smaltimento dei rifiuti. Rendersi indipendenti nella gestione dei propri rifiuti offre il vantaggio di poter acquisire una consapevolezza etica del ciclo di smaltimento e quindi anche della tutela ambientale.

La presenza all’Expo2015 tramite l’ordine nazionale dei biologi garantirà la visibilità tale per poter cercare fondi in grado di coprire i costi della fase di messa a punto della ricetta per la saponificazione e per l’acquisto dei componenti necessari per l’assemblaggio del BioKit.

Ottimizzazione, riciclo e riuso sono le parole fondamentali per guardare al futuro del nostro pianeta da un nuovo punto di vista e il progetto Biokit ha tutta l’intenzione di diventare protagonista di questo cambiamento.