Continuano a pervenire quesiti sul controllo, sul monitoraggio e sulla lotta agli infestanti (Pest Management).
A quanto pare sempre più colleghi si stanno appassionando a questo settore che risulta in continuo sviluppo e quindi può riuscire ad offrire ai Biologi molte possibilità professionali.
Di seguito si cercherà di dare risposte sintetiche ma chiare ad alcuni quesiti posti recentemente da alcuni Biologi.
QUESITO n. 4
Sono un biologo che vive e lavora nella città di Bari e provincia… (Omissis…) da tempo la popolazione locale si sta lamentando per l’eccessiva presenza di topi… (Omissis…) mi sapreste dare delle spiegazioni sul perché di questo fenomeno e sulle potenziali soluzioni? Grazie.
RISPOSTA
A seguito a quanto domandato dal collega occorre fare alcune precisazioni.
I roditori, con oltre 2.270 specie rappresentano circa il 42% delle specie di mammiferi; nel corso dei secoli hanno avuto modo di colonizzare ogni angolo delle terre emerse. Solo nella Famiglia dei Muridae vanno considerati gli scoiattoli, le marmotte, i Ghiri, i Moscardini, i topi muschiati, le Arvicole, gli Istrici e le Nutrie; tra queste vi sono alcune specie di topi e ratti che si sono evolute per vivere vicino all’uomo tanto da essere definite “specie sinantropiche”, solo a titolo di esempio possiamo citare il Mus musculus chiamato anche topolino domestico, Rattus rattus chiamato anche Ratto dei tetti e il Rattus norvegicus o Ratto delle chiaviche (che di frequente vive nelle fognature).
Tra le decine di specie di roditori presenti nel territorio pugliese ed in particolare nel centro urbano del Comune di Bari, quelle più problematiche e che maggiormente vengono segnalate dai cittadini sono proprio le ultime due specie citate.
La prima Rattus rattus è, per intenderci, quella che infesta le palme da datteri sul lungomare o i lecci su corso Cavour, la seconda invece è quella che infesta le fognature e che a volte si rinviene per risalita dalle stesse all’interno delle abitazioni e/o di esercizi commerciali compresi quelli per la vendita di bevande ed alimenti.
Fermo restando la piccola descrizione delle due specie di seguito riportata, c’è da dire che entrambe potrebbero entrare all’interno delle abitazioni e degli insediamenti produttivi con delle differenze nelle modalità. Entrambe hanno abitudini schive, notturne e neofobiche; si definisce “neofobia” la “paura di tutto ciò che è nuovo” e quindi la tendenza per questi animali di ripetere cose già fatte, alimentarsi di cibi “conosciuti” e frequentare ambienti “noti” almeno fin che non arrivi un qualche fattore che potrebbe essere anche l’aumento di popolazione o la diminuzione delle riserve trofiche, che costringe ad un cambiamento delle abitudini. Sarebbe opportuno anche se spesso non sempre facile, qualora si rinviene un roditore all’interno di una abitazione o di un esercizio commerciale, individuare di che specie si tratti al fine di capire con precisione la via di accesso. Più spesso si può invece, con intuito e osservazione capire direttamente la via di accesso e occluderla e nel caso di un esercizio commerciale mettere in atto tutte le procedure previste per la prevenzione, il monitoraggio e controllo delle specie infestanti.
Descrizione delle principali specie di ratti presenti nel Comune di Bari e possibili vie di accesso alle abitazioni e/o negli esercizi commerciali
Rattus rattus: di colore grigio-marrone o grigio nero dipendentemente dalla sottospecie presente e da una certa quota di variazione genetica, ha spesso il ventre bianco o comunque chiaro; il corpo è lungo dai 15 ai 24 cm coda esclusa e la coda misura dai 17 ai 28 cm (più lunga del corpo). Arriva a pesare fino a 300 g ed è un abile saltatore ed arrampicatore. Vive sui tetti delle abitazioni (chiaramente su quelli dove vi è presenza di rifugi) o sulle chiome degli alberi. In condizioni “normali” e con buona disponibilità di cibo ed acqua tende a non scendere mai per terra. Potrebbe entrare all’interno delle abitazioni alla ricerca di cibo o rifugio o anche per costruire un nido; utilizza rami di alberi che toccano la stessa, fili della corrente o del telefono vicini all’abitazione o anche arrampicandosi sui muri o sulle grondaie. Caratteristico per la lunga coda che usa come bilanciere per equilibrarsi quando cammina sui fili o per agganciarsi ad appigli quando “scala” le pareti verticali.
Rattus norvegicus: di colore piuttosto scuro nella parte dorsale mentre più chiaro in quella ventrale, corpo lungo 18-27 cm e coda invece sempre più corta del corpo. Muso tozzo e orecchie pelose, arriva a pesare fino a 450 g. Di indole aggressiva, non è raro vederlo combattere fieramente con animali di taglia più grossa della sua. Vive all’interno delle fognature o in gallerie scavate nel terreno; spesso per questa sua attitudine a vivere sotto terra viene scambiato per talpa. Difficilmente colonizza l’interno delle abitazioni, molto più spesso lo si rinviene perché scappato dalle fognature o perché alla ricerca di cibo. Potrebbero entrare all’interno delle abitazioni attraverso le fognature se queste sono vecchie, non utilizzate e non sifonate, spesso la causa è la presenza di buchi nelle tubazioni; molto più spesso invece utilizzano per entrare, lo spazio che c’è tra il suolo e la parete esterna della tubazione. In taluni casi, specie in concomitanza con trattamenti effettuati con termonebbiogeno nelle fognature, si è assistito alla risalita di questi animali che hanno trovato rifugio nelle case dai “gas tossici” utilizzati nelle fognature.
Consigli per arginare il problema roditori nella città:
• Puntuale pulizia, potatura e cura degli alberi e degli spazi a verde;
• Migliore gestione della raccolta rifiuti con rigide regole per il conferimento e multe ai trasgressori;
• Implementazione della rete di erogatori di sicurezza posizionati all’interno della città;
• Campagna informativa ai cittadini;
• Ordinanza per i nuovi cantieri: ogni volta che si apre un cantiere che implichi lo scavo della terra va previsto un impianto di derattizzazione da far fare a azienda specializzata o convenzionata;
• Accordi con AQP per una migliore gestione delle fognature.
QUESITO n. 5
… mi occupo di sicurezza sul lavoro e spesso nei cantieri mi trovo a dover studiare dei sistemi per contrastare la presenza di ratti. Mi sapete dare dei consigli in merito… (Omissis…) e/o indicarmi quali sono le procedure corrette?
RISPOSTA
La derattizzazione nei cantieri si esegue generalmente per chiamata e non preventivamente inoltre non si impiegano gli erogatori (mangiatorie) all’interno del cantiere oggetto di derattizzazione come auspicabile per tutelare gli organismi non bersaglio (cani, uccellini, persone, ecc.).
Quello che potrebbero fare le Amministrazioni è richiedere all’ASL (Dip. di prevenzione servizio igiene pubblica) una NOTA TECNICA da richiedere alle imprese edili quando presentano la documentazione per inizio dei lavori di cantiere ovvero si provveda a tutela della salute pubblica e ad attuare nell’area di sbancamento, in prossimità dell’inizio delle opere (circa 7-10 gg prima), un idoneo piano di derattizzazione (principio attivo, formulati impiegati, erogatore di sicurezza, tempi di sostituzione e controllo delle esche, planimetria che indichi la disposizione degli erogatori) da trasmettere al S.I.P. (Servizio Igiene Pubblica) per gli adempimenti di competenza.
Oppure si può emanare un’Ordinanza sindacale. Si ritiene che questo potrebbe limitare, se non addirittura eliminare i disagi che attualmente si creano ogni qualvolta si sbanca il suolo pubblico con costi aggiuntivi rispetto al capitolato di igiene urbana per l’amministrazione comunale.
Dr.ssa Elvira Tarsitano
Componente della Commissione permanente di Studio dell’ONB “Igiene, Sicurezza e Qualità”
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