Roma, 21 novembre 2025 (Agenbio) – Secondo lo studio della Shenyang Agricultural University pubblicato su New Contaminants, il bambù è una valida alternativa alla plastica, permettendo di contenerne l’inquinamento globale. L’iniziativa “Bamboo as a Substitute for Plastic” (BASP) del governo cinese e dell’International Network for Bamboo and Rattan rappresenta un significativo passo avanti, secondo gli autori della ricerca. Il bambù è una risorsa rinnovabile in rapida crescita, la sua coltivazione può aumentare il sequestro del carbonio, ridurre le emissioni di gas serra e migliorare la qualità ambientale. Le sue piantagioni contribuiscono anche al ripristino dei terreni degradati, al miglioramento della struttura del suolo e al sostegno di diversi habitat per la fauna selvatica. I compositi di bambù ingegnerizzati mostrano una resistenza alla trazione fino a tre volte superiore a quella dell’acciaio, pur rimanendo molto più leggeri. I prodotti in bambù stanno guadagnando popolarità anche nell’occidente e l’accettazione culturale ha ulteriormente aperto la strada alla sua adozione. L’espansione dell’industria del bambù sta creando nuove opportunità di lavoro e supportando le economie rurali, in particolare nei paesi in via di sviluppo. Lo studio sottolinea che prima che il bambù possa sostituire completamente la plastica su scala globale è necessario affrontare sfide tecniche ed economiche, la sua lavorazione è più difficile rispetto alla plastica, con costi di produzione più elevati, di conseguenza la penetrazione del mercato globale rimane limitata. (Agenbio) Mmo 13:00




