Infertilità maschile severa: l’IA apre la porta alla paternità

Roma, 20 novembre 2025 (Agenbio) – Il 40% dei casi di infertilità di coppia dipende dal fattore maschile, e per molti uomini la diagnosi suona come una condanna. Questo, prima che un algoritmo promettesse di cambiare tutto. Si chiama STAR (Sperm Tracking and Recovery) ed è una piattaforma microfluidica che sfrutta l’intelligenza artificiale per scansionare milioni di immagini del liquido seminale e identificare automaticamente i rarissimi spermatozoi sani. In poche ore, senza interventi invasivi, può restituire ciò che prima sembrava impossibile: una possibilità di paternità biologica. Il sistema è pensato in particolare per le forme più gravi di infertilità, come la criptozoospermia, in cui la concentrazione di spermatozoi è talmente bassa da sembrare inesistente: meno di 100mila per millilitro, contro i 15 milioni considerati normali dall’OMS. Finora, per trovarne anche solo uno servivano interventi chirurgici e analisi manuali estenuanti. In questo contesto, a dimostrare l’incredibile potenziale di STAR è un caso pubblicato su The Lancet: dopo vent’anni di tentativi falliti, l’IA ha individuato in un paziente due spermatozoi vitali, sufficienti per ottenere una gravidanza. Una svolta che segna l’inizio di nuova era della medicina riproduttiva: dove l’intelligenza artificiale non sostituisce l’uomo, ma lo aiuta a generare una nuova vita. (Agenbio) Emanuela Birra 12:00