Roma, 20 novembre 2025 (Agenbio) – La malattia renale cronica sta diventando la prima patologia direttamente collegata al riscaldamento globale. A lanciare l’allarme è The Lancet, che segnala un aumento esponenziali dei casi: da 378 milioni nel 1990 a 788 milioni nel 2023. Le vittime non sono più solo persone con diabete, ipertensione o obesità, ma anche lavoratori giovani, sani in precedenza, esposti quotidianamente al sole. Le cause più emergenti vanno ricondotte al lavoro fisico all’aperto in condizioni termiche estreme – agricoltura, edilizia, cave, saline – in particolare in paesi a medio o basso reddito. Il caldo prolungato e la disidratazione cronica mettono sotto sforzo i reni, che filtrano meno sangue per conservare liquidi. A lungo andare, questo meccanismo di difesa si trasforma in danno irreversibile. I reni compromessi non solo accorciano la vita, ma aumentano il rischio di infarti, problemi polmonari e depressione. Secondo l’ILO, oltre 26 milioni di persone nel mondo soffrono di insufficienza renale legata allo stress da calore. Agire subito è dunque fondamentale e semplice: monitoraggio della funzione renale per chi è a rischio, pause al fresco, idratazione costante e tutela preventiva. (Agenbio) Emanuela Birra 11:00




