Chi ha capacità cognitive elevate vive anche più a lungo

Roma, 6 novembre 2025 (Agenbio) – Lo studio pubblicato su Genomic Psychiatry, degli scienziati dell’Università di Edimburgo guidati da David Hill e Ian Deary, conferma correlazione genetica tra funzione cognitiva infantile e longevità dei genitori e spiega perché i bambini più intelligenti tendano a vivere di più. Esaminando le associazioni genomiche su 12.441 individui per la funzione cognitiva infantile e 389.166 individui per la longevità dei genitori, si è calcolata la prima correlazione genetica tra l’intelligenza e la durata della vita, scoprendo che la correlazione genetica tra funzione cognitiva infantile e l’età di vita dei genitori è pari a 0,35, indicando una sostanziale eziologia genetica condivisa. Negli adulti, una cattiva salute può influenzare sia le prestazioni cognitive che la longevità, al contrario nei bambini è possibile concentrarsi sulla relazione puramente genetica tra intelligenza precoce e durata della vita. Per ogni aumento di deviazione standard nei punteggi dei test cognitivi infantili, si è registrato un rischio di morte inferiore del 24% durante i periodi di follow-up tra 17 e 69 anni. Un’intelligenza più elevata durante l’infanzia può portare a migliori risultati scolastici, scelte di vita più sane e posizioni socioeconomiche più favorevoli, tutti fattori che contribuiscono a una vita più lunga. “I risultati – scrivono gli scienziati – hanno importanti implicazioni per la medicina personalizzata e gli interventi di salute pubblica”. “Sebbene i fattori genetici non possano essere modificati direttamente – concludono – l’identificazione precoce degli individui a rischio potrebbe consentire interventi mirati per ottimizzare i percorsi di salute. Le politiche educative e gli interventi per la prima infanzia potrebbero avere benefici per la salute pubblica più ampi di quanto precedentemente stimato”. (Agenbio) Mmo 13:00