Roma, 29 settembre 2025 (Agenbio) – Al Regina Elena (IRE) l’equipe di Enrico Vizza, direttore della UOC di Ginecologia Oncologica e del Centro di Oncofertilità IFO, ha eseguito il primo reimpianto di tessuto ovarico crioconservato con tecnica robotica a singolo accesso in una paziente oncologica. La testimonianza della paziente è stata condivisa all’evento “Oncofertilità: cure che proteggono il futuro”. Una svolta che tutela la possibilità per bambine e giovani donne colpite da tumore di preservare e recuperare la fertilità dopo le terapie tumorali. La robotica ha permesso di reimpiantare circa 25 frammenti di tessuto ovarico in tempi ridotti rispetto alla laparoscopia tradizionale, permettendo di osservare dettagli non visibili a occhio nudo. “Unire rapidità, precisione e minore impatto sui tessuti – sottolinea Vizza – aumenta le chance di successo per le pazienti”. Una rete tra il Regina Elena Policlinico Gemelli, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, l’Ospedale S. Pertini e l’ASL Roma 1, consente di non spostarsi da un ospedale all’altro, garantendo continuità di cura, prossimità e una presa in carico totale in un momento di grande fragilità. Circa 400 donne hanno avuto colloqui di counseling dal 2018, oltre 100 hanno effettuato il prelievo e la crioconservazione del tessuto ovarico, la percentuale di gravidanza dopo reimpianto si attesta intorno al 30%, mentre la ripresa della funzionalità ovarica è riportata nel 90-100% dei casi. “Restituire a una giovane donna, guarita da un tumore, la possibilità di progettare il proprio futuro e di diventare madre significa andare oltre la cura e costruire un modello di sanità che mette davvero al centro la persona – commenta Livio De Angelis, Direttore Generale IFO. -. Questo primato dimostra come l’innovazione e la ricerca possano tradursi in nuove opportunità concrete per i pazienti, confermando la forza della nostra rete e la capacità degli IFO di essere riferimento nazionale e internazionale”. (Agenbio) Mmo 09.00