Roma, 11 settembre 2025 (Agenbio) – Un gruppo di ricercatori dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina, IRB, di Barcellona, guidato da Antonio Zorzano e Manuela Sanchez-Feutrie, ha scoperto un meccanismo capace di contrastare l’obesità, attivando il dispendio energetico nel tessuto adiposo bruno senza ridurre l’assunzione di cibo. Lo studio, pubblicato su Nature Communications, evidenzia il ruolo chiave ricoperto dalla proteina Neuritina 1, nota per la sua funzione nel sistema nervoso, ora identificata come potente stimolatore del metabolismo nel grasso bruno. Aumentando selettivamente i livelli di Neuritina 1 nel tessuto adiposo bruno tramite vettori virali, si è registrato un incremento sostenuto dell’attività mitocondriale e la promozione di geni associati alla termogenesi e alla formazione di nuovi vasi sanguigni, favorendo la combustione delle calorie e migliorando la salute metabolica. Si è riscontrato un minore accumulo di grasso, una migliore sensibilità all’insulina e ridotta infiammazione epatica, anche con una dieta ad alto contenuto calorico. La scoperta rappresenta una promettente alternativa ai farmaci antiobesità attualmente in uso, che in primis agiscono sopprimendo l’appetito, proponendo invece un aumento del consumo energetico per la gestione del peso e di patologie associate come il diabete di tipo 2 e la steatosi epatica. L’analisi genetica sugli esseri umani conferma un’associazione tra la Neuritina 1 e la suscettibilità all’obesità, rafforzando il potenziale per sviluppare terapie basate su questa proteina. Il gruppo di Ricerca sta ora lavorando per tradurre questa scoperta in opzioni terapeutiche per gli esseri umani, che potrebbero rivoluzionare il trattamento dell’obesità. (Agenbio) Mmo 14.00