Roma, 25 giugno (Agenbio) – Ricercatori dell’Università di Chicago hanno determinato che le caratteristiche del microbiota intestinale e dei metaboliti fecali, rilevabili in campioni di feci, possono predire con buona precisione il rischio di morte di una persona nei successivi 30 giorni. Gli autori dello studio sono giunti alle loro conclusioni dopo aver raccolto i campioni fecali di circa 200 pazienti in condizioni critiche, ricoverati in terapia intensiva sotto shock o con insufficienza respiratoria, e averne esaminato il microbiota attraverso il sequenziamento metagenomico definito shotgun. Lo step successivo è stato quantificare con la spettrometria di massa i metaboliti legati alla flora batterica intestinale. Grazie a questo processo, è stato possibile individuare nel materiale fecale 13 metaboliti associati al rischio di mortalità entro 30 giorni, che sono alla base del punteggio di disbiosi metabolica, condizione di squilibrio microbico innescata da una crescita eccessiva di batteri nocivi nell’intestino che ne provocano l’irritazione.
Gli esiti dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Science Advances. (Agenbio) Etr 10.00