È la microbiologa brasiliana Mariangela Hungria la vincitrice del World Food Prize 2025, il prestigioso riconoscimento noto come il “Nobel per l’agricoltura”. A premiare il suo lavoro è l’impatto straordinario che le sue ricerche hanno avuto sull’agricoltura sostenibile, grazie allo sviluppo di trattamenti biologici per semi e suolo capaci di ridurre drasticamente l’uso di fertilizzanti sintetici.
Il cuore della sua innovazione risiede nell’ottimizzazione della fissazione dell’azoto, un processo che consente alle piante di assorbire nutrienti tramite batteri benefici presenti nel terreno. Un’innovazione che, oltre a tutelare l’ambiente, ha generato un risparmio economico stimato in circa 40 miliardi di dollari in costi agricoli, applicata su oltre 40 milioni di ettari di terreni coltivati in Brasile.
Hungria è membro della TWAS, l’accademia mondiale delle scienze per il progresso nei Paesi in via di sviluppo – un organismo Unesco con sede a Trieste – e da anni è un punto di riferimento internazionale nel campo della microbiologia agricola. Il suo approccio biologico ha migliorato la produttività senza compromettere la salute dei suoli, offrendo un modello replicabile su scala globale.
“Il suo lavoro ha migliorato la vita di centinaia di agricoltori in tutto il mondo e ha dato un contributo significativo alla salute del pianeta”, ha dichiarato Quarraisha Abdool Karim, presidente della TWAS.
Il World Food Prize, istituito da Norman Borlaug (premio Nobel per la Pace nel 1970), è considerato il più alto riconoscimento nel campo dell’agricoltura e della sicurezza alimentare. Oltre all’onore, il premio prevede anche un contributo di 500.000 dollari.
Nel 2024, il premio era stato assegnato a Geoffrey Hawtin e Cary Fowler per il loro impegno nella salvaguardia della biodiversità delle colture. Quest’anno, invece, riflettori puntati sull’agricoltura biologica e sulla scienza che rigenera i terreni.