Roma, 26 maggio 2025 (Agenbio) – Un team di ingegneri elettronici dell’Università di Pisa, in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia e le aziende ospedaliero-universitarie di Modena e Reggio Emilia e di Pisa, ha messo a punto un biosensore ultrasottile e bioriassorbibile, impiantabile su un sito tumorale, in grado di monitorare in tempo reale l’assorbimento dei farmaci chemioterapici, consentendo così di stabilirne immediatamente l’efficacia.
“Il trattamento del cancro, in particolare la chemioterapia, richiede un equilibrio tra efficacia e tossicità – spiega Giuseppe Barillaro, coordinatore dello studio –. Fino ad ora, il monitoraggio dell’efficacia di farmaci chemioterapici è avvenuto tramite analisi di laboratorio che non riescono a misurare l’assorbimento in una zona di interesse specifico con elevata accuratezza. Il nostro sensore, costituito da una membrana micrometrica di silica nanostrutturata modificata con albumina umana, una proteina che è nota legarsi alla doxorubicina nel corpo, permette di misurarne l’assorbimento nel sito di impianto in tempo reale con elevata accuratezza spaziale e temporale”. Il sensore amplifica la fluorescenza del farmaco, consentendo un tracciamento efficace della doxorubicina attraverso la pelle. Se abbinato a un cerotto elettronico riutilizzabile, il biosensore consente la raccolta dati e la trasmissione wireless.
“Uno studio di biocompatibilità di tre mesi – aggiunge Martina Corsi, ricercatrice in elettronica al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione – conferma la completa biodegradazione senza tossicità osservata. Misurando direttamente i livelli di farmaco chemioterapico nei tessuti nel tempo, il nostro sensore migliora i metodi di monitoraggio tradizionali, consentendo ai medici di ottimizzare il dosaggio durante il trattamento del cancro e di ridurre il rischio di recidiva dopo l’asportazione del tumore”. (Agenbio) Etr 11.00