Roma, 5 novembre 2025 (Agenbio) – Aumenta la sterilità maschile in parte provocata da un impoverimento della ‘spermatogenesi’ ossia il processo di formazione degli spermatozoi. Ilcalo è su scala mondiale: negli ultimi 40 anni la concentrazione degli spermatozoi si è ridotta mediamente del 50% e l’Organizzazione Mondiale della Sanità in 20 anni ha più volte dovuto rivedere i valori di normalità dello spermiogramma al ribasso. Il calo della fertilità sarà uno dei temi del prossimo Congresso Nazionale di Urologia, giunto alla 98ª edizione, che si terrà dal 6 al 9 novembre a Sorrento. In Italia si fanno meno figli, la riduzione delle nascite è oltre il 3% nel 2023 e tra le cause c’entra sicuramente anche la infertilità maschile oltre al fatto che si diventa genitori in età avanzata, cioè a 40 anni. Andrea Salonia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, e consigliere della Società Italiana di Urologia ha sottolineato che “dopo i 35 anni la probabilità biologica di avere un figlio si riduce del 10% e dopo i 40 anni ancora di più, l’età vale anche per l’uomo”.
Inoltre i maschi con scarsa fertilità o infertili hanno maggior rischio di sviluppare malattie come ipertensione, problematiche cardiache, diabete e una maggiore predisposizione a processi infiammatori. Obesità e sovrappeso così come i fattori di rischio ad esempio il fumo e l’alcol in eccesso possono incidere negativamente sulla fertilità.
Fondamentale resta la prevenzione, è importante rivolgersi a un urologo o a un andrologo per controlli periodici. (Agenbio)




