Roma, 4 novembre 2025 (Agenbio) – Dopo mezzanotte il cervello cambia. Lo mostrano diversi studi sui ritmi circadiani: tra le 00 e le 6 del mattino la mente diventa infatti più vulnerabile, meno lucida e più impulsiva. L’attenzione si concentra sugli stimoli negativi e il sistema di ricompensa si altera, portandoci a percepire in modo distorto emozioni e rischi. Quella che in origine era una strategia evolutiva – restare iper-vigili per difendersi dai pericoli notturni – oggi può trasformarsi in ansia, pensieri ossessivi, senso di solitudine o decisioni estreme. In questo stato, il cervello tende a cercare sollievo immediato: un messaggio inviato di getto, un acquisto impulsivo, una sostanza, o nei casi più gravi, gesti autodistruttivi. Le ricerche mostrano infatti che il rischio di suicidio e overdose nelle ore notturne è fino a quattro volte superiore rispetto al resto della giornata. Restare svegli dopo mezzanotte non significa solo perdere sonno: è sfidare un cervello programmato per dormire, e quindi per proteggerci da noi stessi. (Agenbio) Ebi 10:00
			



