Antibiotico resistenza: più infezioni urinarie per l’uso fai da te. L’allarme degli urologi

Roma, 27 ottobre 2025 (Agenbio) – E’ un vero e proprio allarme sull’uso scellerato e incauto degli antibiotici, che provocano infezioni urinarie, quello lanciato da presidente della Società Italiana di Urologia Giuseppe Carrieri dell’Università di Foggia, anticipando uno degli argomenti del prossimo Congresso Nazionale, giunto alla 98ª edizione, che si terrà dal 6 al 9 novembre a Sorrento. Sono oltre 750.000 i casi di infezioni delle vie urinarie l’anno in Italia e un trend di aumento inarrestabile del 18% l’anno: l’uso improprio di antibiotici in urologia, che riguarda fino a 4 pazienti su 10, innesca il problema delle resistenze antimicrobiche.  Antibiotici sbagliati o usati inutilmente laddove l’infezione non è batterica.
La resistenza agli antibiotici in urologia è diffusa, basti pensare che fino al 30-50 per cento dei ceppi di Escherichia coli, responsabile di oltre il 70% delle infezioni delle vie urinarie, è resistente a antibiotici comunemente usati, come trimetoprim-sulfametossazolo; il 20-30% dei ceppi di E. coli ai fluorochinoloni. Sempre più pazienti ospedalizzati e con catetere urinario per troppo tempo vanno incontro a infezioni da batteri multiresistenti. Inoltre, circa il 50% dei batteri isolati nei campioni di pazienti con infezioni ricorrenti è resistente ad almeno tre classi di antibiotici. (Agenbio)