Roma, 13 ottobre 2025 (Agenbio) – Pubblicato su Nature lo studio dell’Aoup e dell’Università di Pisa che apre a prospettive di cura della Klebsiella pneumoniae Ndm, tra le più pericolose minacce alla salute. Il lavoro ha coinvolto l’Unità operativa di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana, diretta da Marco Falcone, ordinario di malattie infettive dell’Università di Pisa, le infettivologhe Giusy Tiseo e Valentina Galfo, insieme alla Sez. di Microbiologia batteriologica guidata da Simona Barnini. Analizzando i campioni di sangue di pazienti ricoverati e guariti dalla Klebsiella, sono stati identificati anticorpi naturali capaci di neutralizzarla, che il team di Rino Rappuoli, direttore scientifico della Fondazione Biotecnopolo di Siena e figura di spicco mondiale nell’immunologia, ha ingegnerizzato. Gli anticorpi isolati si sono dimostrati efficaci contro il clone ST147 della Klebsiella. Nei test effettuati all’Università di Hartford, gli anticorpi monoclonali hanno mostrato un’azione battericida potente. “Un risultato – sottolinea Falcone – che conferma l’eccellenza della ricerca toscana sulle infezioni da patogeni multiresistenti. Questi anticorpi potrebbero essere utilizzati sia per la profilassi dei pazienti fragili, sia come supporto terapeutico nelle infezioni gravi”. L’Italia è tra i Paesi europei con i più alti livelli di resistenza antimicrobica e la diffusione di enterobatteri multiresistenti è un problema endemico, in particolare in Toscana. Questo batterio può causare infezioni gravi alle vie respiratorie, urinarie, al sangue e alle ferite, con un rischio elevato per anziani, neonati prematuri, pazienti ospedalizzati e persone immunocompromesse. (Agenbio) Mmo 13:00