Roma, 4 ottobre 2025 (Agenbio) – La figura del biologo ambientale è destinata a crescere e ad avere un ruolo di fondamentale importanza in una società che punta a migliorare la qualità di vita dei suoi cittadini e a porre rimedio ai danni perpetrati dall’uomo. La natura violata e violentata chiede aiuto e la biologia, la scienza che tutela la vita, è chiamata a fare la sua parte. Così la Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi, e il suo presidente Vincenzo D’Anna, ha promosso l’evento – insieme con Ordine Biologi Toscana e Umbria e Coordinamento Nazionale Biologi Ambientali – dal titolo “Citizen Science a tutela della biodiversità” in corso a Porto Santo Stefano. A fare gli onori di casa Marco Giampaoli tesoriere della Fnob e consigliere dell’Ordine dei Biologi Toscana e Umbria. Che ha introdotto la prolusione di Carla Cimmino segretaria Fnob e responsabile della Formazione Fnob. La Cimmino sottolineando l’importanza della biologia “scienza del terzo millennio” nell’economia mondiale che punta alla difesa dell’ambiente ha introdotto la figura del biologo ambientale e di comunità “a servizio di una società che cerca una migliore qualità di vita e un ambiente che rispetti la natura e gli esseri viventi: “La Fnob – ha detto la Cimmino -, si impegna a creare un dialogo con le Istituzioni, le Università e il territorio così da creare un ‘ecosistema’ professionale in grado di rispondere alle esigenze della modernità. In tal senso si inserisce la figura del biologo altamente specializzato, pronto alle sfide del terzo millennio”. La Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi e, in prima linea, il suo presidente Vincenzo D’Anna stanno lavorando proprio per l’alta specializzazione e la formazione del biologo, figura professionale in continua evoluzione. In questo ambito si inserisce la lectio magistralis “Green space projects to protect biodiversity” di Elvira Tarsitano, responsabile eventi FNOB che ha parlato della “landsenses Ecology”, un approccio innovativo e interdisciplinare per affrontare le future sfide ambientali e promuovere lo sviluppo sostenibile. I biologi impegnati in questo campo possono infatti svolgere un ruolo fondamentale nella creazione di ambienti sostenibili e armoniosi tra natura e umanità. Se la biologia è la scienza del terzo millennio, come ha più volte ricordato la segretaria della Fnob Carla Cimmino, il biologo che si occupa di ambiente è in grado di percepire le esigenze delle comunità: figura chiave per creare ambienti sostenibili, progettare spazi verdi, edifici e infrastrutture che siano in armonia con l’ambiente naturale e promuovano la biodiversità. Un altro punto nevralgico è la partecipazione pubblica. Eventi come questo, hanno motivo di esistere quando vengono coinvolte le comunità locali. Non a caso la kermesse culmina con la visita all’isola di Giannutri, la più meridionale dell’arcipelago toscano, in programma domani. La sessione pomeridiana si è articolata in più momenti a cominciare dalla tavola rotonda moderata da Marco Giampaoli e Daniela Arduini presidente Ordine dei Biologi Lazio e Abruzzo dal titolo “Tutela della biodiversità: il ruolo del biologo”. A seguire le relazioni degli esperti in tema ambientale. La prima dal titolo “Prospettive del biologo ambientale nella tutela della biodiversità” di Teresa Verde, Coordinatrice CNBA, poi è seguita la relazione di Roberto Carlucci, ordinario di Ecologia presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro “La Citizen science per la tutela della biodiversità”. E ancora la relazione di Laura Cutini, consigliera del Parco Regionale della Maremma dal titolo “I parchi per la tutela della biodiversità”. Infine Marco Giampaoli sul tema “Educazione ambientale ed alimentare”. (Agenbio)