Un test poligenico per prevedere i casi di cancro al seno invasivo

Roma, 3 ottobre 2025 (Agenbio) – Una ricerca della King’s College di Londra che un test genetico sarebbe in grado spiega di prevedere i soggetti predisposti allo sviluppo di forme invasive di cancro al seno.

Sulle pagine della rivista “Cancer Epidemiology Biomarkers & Prevention”, il team ha spiegato che con uno screening di tipo poligenico, che analizza quindi molteplici possibili varianti genetiche, sarà possibile sapere con anticipo chi potrà sviluppare tumori severi della mammella come il carcinoma duttale in situ (Dcis) o il carcinoma lobulare in situ (Lcis).

Jasmine Timbres, prima autrice dello studio, ha spiegato che poter individuare precocemente coloro che hanno maggiori probabilità di sviluppare tali patologie diventa fondamentale sia in termini di prevenzione sia in termini di trattamenti salvavita, poiché sarà possibile offrire migliori opzioni terapeutiche e trattamenti personalizzati mirati, evitando terapie invasive non necessarie con conseguente stress emotivo delle pazienti.

“Questo studio dimostra che il punteggio di rischio genetico potrebbe essere uno strumento utile per il futuro – ha aggiunto Simon Vincent, direttore scientifico di Breast Cancer Now -. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche prima di un’adozione clinica diffusa”. (Agenbio) 9:00

Roma, 3 ottobre 2025 (Agenbio) – Una ricerca della King’s College di Londra che un test genetico sarebbe in grado spiega di prevedere i soggetti predisposti allo sviluppo di forme invasive di cancro al seno.

Sulle pagine della rivista “Cancer Epidemiology Biomarkers & Prevention”, il team ha spiegato che con uno screening di tipo poligenico, che analizza quindi molteplici possibili varianti genetiche, sarà possibile sapere con anticipo chi potrà sviluppare tumori severi della mammella come il carcinoma duttale in situ (Dcis) o il carcinoma lobulare in situ (Lcis).

Jasmine Timbres, prima autrice dello studio, ha spiegato che poter individuare precocemente coloro che hanno maggiori probabilità di sviluppare tali patologie diventa fondamentale sia in termini di prevenzione sia in termini di trattamenti salvavita, poiché sarà possibile offrire migliori opzioni terapeutiche e trattamenti personalizzati mirati, evitando terapie invasive non necessarie con conseguente stress emotivo delle pazienti.

“Questo studio dimostra che il punteggio di rischio genetico potrebbe essere uno strumento utile per il futuro – ha aggiunto Simon Vincent, direttore scientifico di Breast Cancer Now -. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche prima di un’adozione clinica diffusa”. (Agenbio) 9:00