Roma, 26 agosto 2025 (Agenbio) – Pubblicato su Nature Genetics lo studio di un team di ricerca internazionale guidato dall’Università Heinrich Heine di Dusseldorf (HHU) e dal Max Planck Institute for Plant Breeding Research di Colonia (MPIPZ) che ha sviluppato un metodo nuovo per identificare i cosiddetti interruttori regolatori genomici, responsabili della manifestazione dei tratti delle piante. Gli autori guidati da Thomas Hartwig e da Julia Engelhorn dell’Istituto di Fisiologia Molecolare dell’HHU e del MPIPZ hanno dimostrato che le differenze chiave tra le piante – come dimensioni, resistenza a malattie o situazioni di stress – spesso non sono determinate dai geni, ma piuttosto da questi interruttori regolatori. Non solo è difficile localizzare con precisione queste regioni, ma anche determinare quali cambiamenti svolgano il ruolo decisivo. Il team di ricerca ha analizzato 25 diversi ibridi di mais, identificando oltre 200.000 regioni del genoma in cui le variazioni naturali influenzano gli interruttori regolatori. La Engelhorn ha spiegato che “sebbene questi interruttori regolatori costituiscano meno dell’1% del genoma, le variazioni spesso spiegano una quota sostanziale delle differenze nei tratti ereditari, a volte superando la metà”. Hartwig ha aggiunto che: “Comprendere il funzionamento di questi interruttori regolatori fornisce un nuovo potente strumento per migliorare sia la resilienza che la resa delle colture, gettando le basi per processi di selezione più intelligenti in futuro”. Il metodo è stato applicato su tratti che svolgono un ruolo nello stress da siccità, identificando oltre 3.500 singoli interruttori regolatori e i geni associati attraverso i quali le piante rispondono alle condizioni di carenza idrica. “Il nostro approccio – ha concluso Engelhorn -, consente il confronto diretto delle differenze nelle varianti ereditate dalle linee materne e paterne in un singolo esperimento. Possiamo quindi offrire alla comunità di ricerca sul mais una risorsa di oltre tremilacinquecento siti regolatori legati alla siccità, aprendo nuove possibilità per ottimizzare l’espressione genica e ottenere una maggiore robustezza”. Mmo (Agenbio) 13.00