Occhi che “ricrescono”: dallo studio delle lumache una speranza per la vista umana

Roma, 8 agosto 2025 (Agenbio) – Rigenerare gli occhi umani partendo dallo studio delle lumache d’acqua dolce: è questa il promettente obiettivo della ricerca condotta da Alice Accorsi, professoressa associata di biologia molecolare e cellulare presso l’Università della California, Davis. In un recente studio pubblicato su Nature Communications, Accorsi e il suo team dimostrano che la chiocciola dorata sudamericana (Pomacea canaliculata), nota anche come lumaca mela, è in grado di rigenerare completamente i propri occhi – un’abilità che potrebbe avere importanti ricadute nel trattamento delle lesioni oculari umane.

“Le ampullarie sono organismi straordinari”, afferma Accorsi. “Offrono un’opportunità unica per studiare la rigenerazione di organi sensoriali complessi”. Gli occhi della lumaca mela condividono molte caratteristiche con quelli umani, tra cui la struttura “a fotocamera” composta da cornea, cristallino e retina e utilizzando varie tecniche il team ha dimostrato che anche a livello genetico i due tipi di occhi sono sorprendentemente simili.

Il processo di rigenerazione oculare nella lumaca richiede circa un mese e si articola in fasi ben distinte. Dopo una rapida chiusura della ferita, cellule non specializzate migrano verso l’area danneggiata e iniziano a differenziarsi, formando progressivamente tutte le strutture dell’occhio, incluso il nervo ottico. Entro due settimane, l’occhio è anatomicamente completo, sebbene la maturazione prosegua per altre settimane. “Non abbiamo ancora la prova che queste lumache riescano effettivamente a vedere immagini, ma i nuovi occhi contengono tutti gli elementi necessari per farlo”, spiega la ricercatrice.

Un ulteriore passo avanti è stato compiuto con l’impiego della tecnologia CRISPR/Cas9 per modificare il genoma della lumaca. Mutando il gene pax6, noto per il suo ruolo nello sviluppo degli occhi nei vertebrati, i ricercatori hanno dimostrato che le lumache prive di entrambe le copie funzionali del gene non sviluppano occhi. “Questo conferma che pax6 è fondamentale anche per lo sviluppo oculare in queste lumache”, osserva Accorsi.

Il prossimo obiettivo è ancora più ambizioso: capire se pax6 e altri geni legati all’occhio siano coinvolti anche nella rigenerazione, aprendo così la strada a possibili applicazioni sull’uomo. “Se scopriremo un set di geni chiave per la rigenerazione, e questi risultassero presenti anche nei vertebrati, potremmo un giorno attivarli per rigenerare i tessuti oculari anche nell’uomo”, conclude Accorsi. (Agenbio) Alu 09.00