Roma, 1 agosto 2025 (Agenbio) – Ogni trenta secondi, una persona muore nel mondo a causa di una malattia epatica grave o di un tumore al fegato legati all’epatite. Un dato che deve far riflettere e che è stato messo in luce dall’Organizzazione mondiale della sanità. La malatia del fegato continua a preoccupare. Pur tuttavia si potrebbe drasticamente ridimensionare con maggiori sforzi di prevenzione, diagnosi e trattamento nei sistemi sanitari. Le forme più pericolose di epatite sono B, C e D, perché possono infatti evolvere in infezioni croniche e aumentare sensibilmente il rischio di cirrosi, insufficienza epatica e cancro. Oltre 300 milioni di persone convivono con le forme croniche e più di 1,3 milioni muoiono ogni anno per complicanze correlate. Esistono farmaci efficaci per curare l’epatite C e controllare l’epatite B, eppure gran parte dei malati resta senza diagnosi o trattamento. L’epatite B e l’epatite C sono due malattie infettive del fegato causate da virus diversi, HBV (virus dell’epatite B) e HCV (virus dell’epatite C). Importanti sono gli screening ai fini della cura. (Agenbio)