Obesità, il nuovo test genetico per prevenirla

Roma, 23 luglio 2025 (Agenbio) – L’obesità è un male insidioso e ormai pandemico. Una nuova tappa in termini di prevenzione viene da un nuovo test genetico basato sui dati di oltre 5 milioni di persone. Il test messo è stato redatto da un gruppo guidato da Roelof Smit dell’Università di Copenhagen e funziona come una sorta di calcolatrice: combina gli effetti delle diverse varianti genetiche che una persona possiede e calcola un punteggio complessivo che quantifica il rischio di obesità. Pubblicato sulla rivista Nature Medicine, questo test apre alla possibilità di mettere in atto interventi preventivi sullo stile di vita, come alimentazione ed esercizio fisico, ben prima che si manifestino altri fattori di rischio e che la patologia si sviluppi. La ricerca si è basata su un gruppo più vasto e diversificato mai messo insieme, il test è in grado di identificare e prevedere il rischio di sviluppare questa malattia nel corso della vita già nei bambini, addirittura prima dei 5 anni di età.
I dati sono frutto di una collaborazione internazionale Giant che riunisce oltre 600 ricercatori provenienti da 500 istituzioni di tutto il mondo. Ne fanno parte anche diversi ricercatori italiani di Università di Trieste e di Sassari, Istituto di Genetica e Biofisica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli, Istituto di Ricerca Genetica e Biomedica del Cnr di Cagliari, Istituto di Genetica Molecolare del Cnr di Pavia, Usl Toscana Centro e Istituto di ricerca Eurac per la biomedicina di Bolzano. In campo lo studio delle basi genetiche di alcuni tratti come l’altezza e l’indice di massa corporea (Bmi).
La Federazione Mondiale dell’Obesità (Wof) prevede che, entro il 2035, più della metà della popolazione mondiale sarà sovrappeso o obesa.
L’obesità non è però una malattia dovuta a un unico gene: sono state identificate migliaia di varianti genetiche che ne aumentano il rischio e che si intrecciano con molti fattori ambientali come appunto lo stile di vita.
Sono stati messi insieme i dati genetici di oltre 5 milioni di persone, e lo strumento così ottenuto è stato poi messo alla prova su altri 500mila individui: dai dati risulta che il test ha un’efficacia doppia nel prevedere il rischio di diventare obesi rispetto al miglior test finora a disposizione. (Agenbio) 09.00