Infezioni ripetute associate ad un aumentato rischio di alcune malattie neurodegenerative

Roma, 24 novembre 2022 (Agonb) – Le infezioni trattate con cure ospedaliere specialistiche nella prima e nella mezza età sono associate a un successivo aumento del rischio di Alzheimer e Parkinson, ma non di sclerosi laterale amiotrofica, secondo un nuovo studio pubblicato su PLOS Medicine e condotto da ricercatori del Karolinska Institute, Svezia.

Nel nuovo studio, i ricercatori hanno utilizzato dati su persone con diagnosi di Alzheimer, Parkinson e sclerosi dal 1970 al 2016 in Svezia. Un’infezione trattata in ospedale 5 o più anni prima della diagnosi era associata a un rischio maggiore del 16% di Alzheimer e un rischio maggiore del 4% di Parkinson, con rischi simili osservati per infezioni batteriche, virali e di altro tipo e per diversi siti di infezione. Il rischio più alto di malattia è stato osservato nelle persone con infezioni multiple trattate in ospedale prima dei 40 anni, con più del doppio del rischio di Alzheimer e più del 40 % di aumento del rischio di Parkinson. Nessuna associazione è stata osservata per la SLA, indipendentemente dall’età.

“Questi risultati suggeriscono che gli eventi infettivi possono essere un fattore scatenante o amplificatore di un processo patologico preesistente, portando all’insorgenza clinica di malattie neurodegenerative in età relativamente precoce – affermano gli autori, sottolineando anche che – a causa della natura osservativa dello studio, questi risultati non dimostrano formalmente un nesso di causalità”. (Agonb) Cdm 11:00.