Con trigliceridi alti aumenta il rischio di ricaduta ictus

Roma, 24 marzo 2022 (Agonb) – Pubblicato su Neurology lo studio della Tokyo Women’s Medical University secondo cui, elevati livelli di trigliceridi nel sangue, per chi ha avuto un ictus aterotrombotico, sono fattore di rischio della possibilità di avere altro ictus o problemi cardiovascolari. “La buona notizia è che le statine sono solo una terapia per i trigliceridi alti: la dieta e l’esercizio fisico possono anche essere modi efficaci per ridurre i livelli nel sangue a un costo minimo o nullo”, commenta Takao Hoshino, principale autore. Lo studio condotto su 870 persone, età media di 70 anni, colpite da ictus o attacco ischemico transitorio. Il 25% aveva livelli elevati di trigliceridi. Seguiti per circa un anno, si è scoperta un’associazione tra alti livelli di trigliceridi e la ricaduta con altro ictus o problemi cardiovascolari. I soggetti con livelli elevati di trigliceridi avevano un rischio maggiore del 21% di morte, ictus o malattie cardiache, rispetto al 10% di quelli con livelli più bassi. L’ictus aterotrombotico è causato da un coagulo che si forma da placche accumulate all’interno dei vasi sanguigni del cervello. Quando i ricercatori hanno esaminato coloro che hanno avuto un secondo ictus dopo uno aterotrombotico, si è scoperto che il 12% con livelli di trigliceridi normali, ne avevano uno durante lo studio, ed il 16%, di quelli con livelli elevati. Per la sindrome coronarica acuta lo 0,9%, con livelli di trigliceridi normali ha sviluppato la condizione cardiaca un anno dopo. “La terapia con statine è ancora un trattamento efficace per le persone con livelli elevati di trigliceridi, ma il nostro studio evidenzia quanto sia importante esaminare tutti gli strumenti che una persona può utilizzare per abbassare i propri trigliceridi, comprese le modifiche alla dieta, l’esercizio fisico e l’assunzione di acidi grassi omega-3”. Lo studio non dimostra che l’abbassamento dei livelli elevati di trigliceridi impedirà alle persone con ictus aterotrombotico di avere problemi cardiovascolari in seguito, ma evidenzia solo un’associazione. (Agonb) Mmo 9:30