Sla, uno studio italiano identifica il potenziale bersaglio terapeutico

Roma, 14 dicembre 2021 (AgOnb) – Un nuovo potenziale bersaglio terapeutico per la lotta alla Sla è stato identificato da uno studio italiano. Il gruppo di ricerca, coordinato da Alberto Ferri e Cristiana Valle della Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma e dell’Istituto di farmacologia traslazionale del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ift), ha infatti dimostrato in un modello preclinico che i meccanismi molecolari responsabili delle disfunzioni metaboliche associate alla Sclerosi laterale amiotrofica possono essere normalizzati dalla Trimetazidina. Il farmaco, già utilizzato per altre patologie, è stato sperimentato su un modello murino di Sla, riuscendo a rallentare la progressione della neurodegenerazione e ad aumentare la sopravvivenza. Alberto Ferri, ricercatore del Cnr-Ift e responsabile del Laboratorio di neurochimica della Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma, ha sottolineato che l’impiego della Trimetazidina, “che agisce come modulatore metabolico” ed è “già utilizzato nella terapia delle disfunzioni coronariche, ha permesso di normalizzare la spesa energetica in un modello preclinico, migliorando le performance motorie e prolungando in modo significativo la sopravvivenza degli animali”. Mario Melazzini, presidente di Fondazione AriSLA, che ha finanziato lo studio, si è detto “felice” di aver sostenuto una ricerca che “ha prodotto risultati così importanti su aspetti rilevanti nell’identificare sul modello animale potenziali bersagli terapeutici e consentire l’avvio di uno studio clinico nello stesso ambito di ricerca”. Adesso bisognerà proseguire con gli studi per verificare la sicurezza e l’efficacia della Trimetazidina in particolare su pazienti fragili come quelli affetti da Sla. Lo studio, che ha coinvolto diversi centri nazionali ed internazionali, è stato pubblicato sulla rivista scientifica British Journal of Pharmacology. (AgOnb) Des 14:00