Uno studio mappa le tre strade dell’invecchiamento: “Così potremo rallentarlo”

Roma, 9 dicembre 2021 (AgOnb) – L’invecchiamento passa attraverso tre strade: infiammazione, metabolismo dei grassi e metabolismo dei carboidrati. Le ha mappate uno studio pubblicato su “Ageing Research Reviews”, risultato della collaborazione tra l’Irccs Neuromed di Pozzilli (Isernia), l’università di Bologna, l’università dell’Insubria di Varese e l’università russa di Nizhny Novgorod. Gli autori della ricerca si sono così concentrati sugli “orologi” che partecipano a determinare l’età biologica di ogni individuo, consapevoli che accanto all’età anagrafica vi è anche quella che davvero rispecchia quanto il nostro corpo stia invecchiando. Alessandro Gialluisi, fellow della Fondazione Umberto Veronesi, primo autore del lavoro, ha spiegato come lo studio abbia preso in esame più di un indicatore della “vera” età di un soggetto. Dall’indagine è emerso che questi marcatori contribuiscono a “determinare l’età biologica sia separatamente che, in alcuni casi, sovrapponendosi”. E proprio dalla loro analisi genetica gli scienziati sono stati in grado di definire “tre principali strade comuni che sembrano influenzarli: l’infiammazione, il metabolismo e trasporto lipidico, il metabolismo dei carboidrati”. Aurelia Santoro, ricercatrice al Dipartimento di Medicina specialistica, diagnostica e sperimentale dell’università di Bologna, ha sottolineato come questi risultati stiano ad indicare che intervenire sullo stile di vita, aderendo per esempio “ad una dieta di tipo mediterraneo, oppure la restrizione calorica o il digiuno intermittente, possano influire proprio sui tre processi biologici individuati, agendo sui metabolismi, lipidico e glucidico, ma riducendo anche il livello di infiammazione e di stress ossidativo dell’organismo”. Licia Iacoviello, direttore del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione del Neuromed, ordinario di Igiene e Salute pubblica all’università dell’Insubria, è convinta che apprendere l’età biologica di una persona, potrebbe consentire di “personalizzare la prevenzione e le eventuali terapie non più sulla sola età anagrafica, ma su come quello specifico individuo stia invecchiando realmente”. Ciò in futuro potrebbe portare ad “individuare alcuni elementi capaci di rallentare il processo di invecchiamento, primo fra tutti gli stili di vita come l’alimentazione”. (AgOnb) Des 12:00