Individuata nuova strategia per trattare i disturbi della mielinizzazione come la sclerosi multipla

Roma, 2 ottobre 2021 (Agonb) – Sotto i riflettori un nuovo modello per lo studio di alcune malattie – come la sclerosi multipla – connesse alla cosiddetta ipomielinizzazione, che si ha quando gli assoni dei neuroni non sono sufficientemente coperti da guaine grasse (la mielina, appunto), interrompendo la comunicazione tra le cellule nervose: l’obiettivo è sviluppare nuovi trattamenti per quelle patologie.

In uno studio pubblicato su Brain and Behaviour, un gruppo di ricercatori dell’Ann & Robert H. Lurie Children’s Hospital di Chicago guidato da Oren Becher ha svelato che la sovraespressione di un recettore del fattore di crescita (chiamato PDGFRA) in un modello murino non causa tumori, come precedentemente sostenuto. È stata invece osservata una grave ipomielinizzazione, che si manifestava con un equilibrio alterato e tremori degli arti posteriori e della coda.

“Abbiamo visto che troppo PDGFRA ha interferito con la differenziazione delle cellule progenitrici che danno origine alle cellule che producono la mielina – ha affermato Becher -. Queste cellule progenitrici, che continuano a essere generate per tutta la durata della vita umana, sono note per essere la cellula di origine per i tumori cerebrali come il glioma diffuso della linea mediana. I nostri risultati suggeriscono che i meccanismi che abbiamo osservato potrebbero stimolare lo sviluppo del tumore al cervello in una fase postnatale”. (Agonb) Cdm 09:00.