Combattere il cancro al cervello “alla radice” superando la resistenza dei tumori del glioblastoma alle cure

Roma, 10 settembre 2021 (Agonb) – Potrebbe essere più vicino un trattamento efficace per il glioblastoma, anche se pur sempre combinato con la radioterapia. La speranza arriva da uno studio della McGill University, pubblicato su Cell Reports, secondo il quale mirare a una particolare proteina chiamata galectina1 (e sopprimerla) potrebbe fornire una cura per questa malattia che, a causa della sua resistenza, è il tumore cerebrale canceroso più comune e aggressivo negli adulti. Mentre trattamenti come chirurgia, radioterapia e chemioterapia possono aiutare ad alleviare i sintomi per alcuni mesi, nella maggior parte dei casi le cellule tumorali ricrescono dopo il trattamento.

Tra tutte le cellule cancerose, alcune agiscono come cellule staminali che si riproducono e sostengono il cancro, proprio come le normali cellule staminali in genere rinnovano e sostengono i nostri organi e tessuti: prendendo di mira il modo in cui operano, i ricercatori hanno scoperto un nuovo modo per interrompere la produzione di nuovi tumori. “Dopo aver inibito la proteina galectina1, i tumori cerebrali non sono cresciuti per diversi mesi – afferma Arezu Jahani-Asl, professore associato di medicina presso la McGill -. Per migliorare la risposta del paziente alla terapia, dobbiamo sfruttare queste vulnerabilità recentemente identificate nelle cellule staminali del cancro”.

I ricercatori hanno scoperto che la galectina1 interagisce con un’altra proteina chiamata HOXA5 per controllare i programmi genetici che guidano il comportamento delle cellule staminali del cancro. Sopprimendo la galectina1 nei modelli preclinici, hanno riscontrato un miglioramento significativo nella risposta del tumore alla radioterapia, con conseguente aumento della durata della vita. I ricercatori hanno anche analizzato i database dei pazienti e hanno scoperto che quelli con glioblastoma a bassa espressione delle proteine galectina1 e HOXA5 avevano la prognosi migliore. Insieme, queste proteine, insieme a un’altra chiamata STAT3, attivano meccanismi che promuovono un tipo di glioblastoma particolarmente aggressivo. (Agonb) Cdm 11:30.