La molecola che ripulisce gli ingranaggi della memoria

Roma, 10 agosto 2020 (AgOnb) – “Possiedi solo ciò che puoi portare con te; conosci le lingue, conosci i paesi, conosci la gente. Lascia che la tua memoria sia la tua sacca da viaggio.” Cosi affermava lo scrittore russo Solzenicyn, un grande uomo, prima ancora di essere un grande scrittore. Ha lottato contro il comunismo e lo ha fatto conoscere al mondo, per il vero e orrendo volto che lui stesso aveva conosciuto; grazie alle deposizioni dei suoi ricordi sotto forma di saggi oggi ne abbiamo memoria. Infatti ricordare non significa memorizzare o fissare nella memoria. La dimensione del ricordo ha sempre a che fare con la parte emotiva di ciascuno di noi. Per questo i ricordi sono importanti e ci aiutano a costruire il nostro presente.

Si ricorda qualcosa: un profumo, un sapore, un evento dell’infanzia, una persona del passato che non è più con noi nel presente; ma che subito mette in moto la nostra parte affettiva, della quale abbiamo avuto un’esperienza tangibile, forte e concreta. Questa è la funzione del ricordo, poterci tornare per superare momenti critici o di passaggio obbligatori nella nostra vita. Non è una dimensione fantastica, ma ha la proprietà di essere distante nel tempo, quindi non ha i contorni di durezza del nostro presente, ha una velatura e una sfumatura che solo il ricordo con la sua lontananza temporale può offrirci. Senza la dimensione del ricordo, noi saremmo nulla. Si sa, col passare dell’età non si è più gli stessi e questo vale non solo dal punto di vista esteriore. Si tende cioè a perdere compattezza e turgore della pelle, il metabolismo rallenta con conseguente aumento del peso corporeo, i capelli s’imbiancano e via di questo passo. I cambiamenti però possono essere rilevanti anche da un punto di vista interno. Alcuni soggetti, più di altri, nella cosiddetta mezza età, si trovano maggiormente predisposti al declino cognitivo, con la comparsa di patologie a decorso progressivo. Una forma d’invecchiamento di cui fa le spese la nostra memoria che diventa, come si usa dire “arruginita”. Alcuni ricercatori dell’Istituto di biochimica e biologia cellulare del Consiglio nazionale delle ricerche di Monterotondo (Roma) hanno individuato una molecola, presente in una vasta gamma di cibi, utile a correggere i difetti di memoria, la Spermidina.  Essa è una poliammina in grado di favorire la longevità attraverso un’azione protettiva sul sistema cardiaco e sarebbe in grado di ridare vita ai neuroni delle persone in stato di declino cognitivo, attivando il processo di autofagia, ossia quel processo di pulizia delle cellule tossiche che si accumulano nel corso del tempo all’interno del cervello. Infatti con il trattamento a base di Spermidina, protratto per un mese, si è osservata una progressiva riattivazione dei processi in fase di degradazione e di pulizia delle cellule. Una volta liberata la cellula dagli aggregati tossici, la memoria è tornata a funzionare pure in condizioni di elevato carico d’informazioni.  Gli alimenti che depositano maggiore Spermidina sono i formaggi stagionati, come il parmigiano, la carne e il salmone. Tra i prodotti di campo, spiccano invece i funghi, le pere, le patate, i piselli, i broccoli, nella frutta secca (soprattutto pistacchi, mandorle e nocciole), semi e prodotti a base di soia fermentata, legumi e cereali integrali.

Per identificare i soggetti di mezza età dalla memoria vulnerabile, gli studiosi si sono avvalsi di un test di memoria. Dei soggetti della stessa età, in grado di memorizzare fino a sei oggetti diversi, sono stati separati da quelli in grado di ricordarne al massimo due. Nei soggetti di mezza età che hanno fallito nel compito di ricordare sei oggetti diversi, si è constatato attraverso il CNR, che i lisosomi dei neuroni si sono ingrossati e ‘ingolfati’ di aggregati di alfa-sinucleina nell’ippocampo, una particolare regione del cervello che è cruciale per la memoria.

Per i ricercatori lo studio della Spermidina potrebbe portare a nuove strade per trattare la degenerazione cognitiva e della memoria, curabile attraverso soluzioni semplici, come una dieta ricca e variata di cibi ad alto contenuto di tale molecola. (AgOnb) Matteo Piccirilli 9:30