Covid-19, se la minaccia viene dagli anticorpi: l’articolo di Le Scienze

La pandemia da coronavirus ha fornito al mondo un rapido sguardo sulla complessità dell’immunologia. “Immunità di gregge” e “test sierologici” sono diventati termini familiari. Alla base di questi concetti ci sono gli anticorpi. Queste proteine immunitarie emergono tipicamente durante la seconda o terza settimana dopo un’infezione, legandosi agli invasori e impedendo loro di penetrare nelle cellule umane. Se gli anticorpi che prendono di mira un particolare virus compaiono in un campione di sangue, la loro presenza fornisce la conferma di una risposta immunitaria che può proteggere dalla reinfezione.

Far emergere gli anticorpi giusti per disarmare SARS-CoV-2, il virus responsabile dell’attuale pandemia, è l’obiettivo di decine di sviluppatori di vaccini, molti dei quali hanno già avviato trial su esseri umani a tempo di record. Ma gli esponenti della sanità pubblica e gli scienziati mettono in guardia dal muoversi troppo velocemente. In casi rari, questi sistemi di difesa immunitaria possono esacerbare la malattia piuttosto che difenderci da essa.

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