Covid-19, uno studio rivela: “Il virus resta nelle feci del 73% dei guariti”

Chi è stato contagiato dal coronavirus, anche in caso di tampone negativizzato, potrebbe essere ancora in grado di infettare. Lo scrive l’Adnkronos secondo cui, a suggerire questa circostanza è stato un piccolo studio condotto da Altamedica Medical Center di Roma, che ha esaminato il momento di comparsa e scomparsa del virus dall’organismo dei pazienti. Partendo dal presupposto che Covid-19 non si trasmette solo per le vie respiratorie ma anche attraverso le feci, scrive l’agenzia di stampa, l’indagine condotta su 15 persone con tampone naso-faringeo positivo ha rivelato che: mentre il virus presente nel tratto respiratorio tende a scomparire piuttosto presto, nel 73% dei casi a distanza di due settimane dal primo tampone positivo il virus permane nelle feci nonostante il secondo tampone sia stato negativo; nel 40% dei soggetti il virus è stato riscontrato nelle feci fino a 40 giorni dopo. Lo studio non è ancora pubblicato, ma è stato sottoposto al “Journal of Virology“.