Protocolli d’intesa tra Onb e Università di Pisa, Siena e Firenze. Papa: “Così prepariamo il campo ai Biologi del futuro”

5 Maggio 2020

Firenze, Pisa e Siena: sono le sedi delle tre università con le quali, nei giorni scorsi, l’Ordine Nazionale dei Biologi ha siglato cinque protocolli d’intesa finalizzati alla realizzazione di progetti scientifici e di orientamento per favorire l’ingresso dei Biologi nel mondo del lavoro. A promuovere le intese è stata Stefania Papa, consigliera dell’Ordine Nazionale dei Biologi, di cui è Delegata nazionale per l’igiene e sicurezza alimentare oltre che Delegata Onb per le regioni Toscana e Umbria. In particolare, l’accordo fiorentino è stato sottoscritto con il Dipartimento di Biologia, i due pisani con il Dipartimento di Scienze agrarie alimentari e Agro-alimentari e con il Dipartimento di Biologia e infine, i due protocolli senesi sono stati stipulati con il Dipartimento di Medicina molecolare e dello Sviluppo e con il Dipartimento di Scienze della vita.
“È importante che i biologi possano contare sul supporto del proprio ordine professionale, soprattutto nella fase di avviamento della propria carriera lavorativa” ha commentato Stefania Papa. Per questa ragione, ha aggiunto la consigliera “l’Onb sta stringendo accordi di collaborazione con istituti, centri di ricerca e atenei della Toscana che possano coadiuvare i Biologi nella ricerca occupazionale, che deve essere sempre più indirizzata alla multidisciplinarietà“. Tutto questo, ha sottolineato la delegata toscana-umbra dei Biologi “per raggiungere il comune obiettivo di una sempre più alta competenza della nostra professione in previsione della revisione degli esami di stato e dei percorsi formativi”. Gli accordi raggiunti con le tre università, ha proseguito ancora la consigliera dell’Onb, “rappresentano, pertanto, la riprova di come le istituzioni possano incontrarsi tra loro, condividendo progettualità formative e sempre più altamente professionalizzanti”. Ora però, ha aggiunto la Papa “condividiamo ancor più questi percorsi ed estendiamoli anche alle istituzioni preposte alla governance del territorio così che l’asse professionale di riferimento non resti vincolato in compartimenti stagni ma agisca per vasi comunicanti pensando alla vasta eco che iniziative del genere potranno avere per tutta la regione”. “Dietro progetti del genere – ha concluso la consigliera dell’ONB – deve esserci la piena rappresentatività di tutte le professioni (intellettuali) sanitarie e tecniche, pronte ad operare in un ambito multidisciplinare in cui ci sia sempre più spazio anche per i Biologi”.